Quante se ne sono, da sempre, inventate le mamme pur di far felici i propri figli?
Soprattutto nel caso di famiglie con difficoltà economiche, in passato, pur di far mangiare qualcosa di gustoso e, al contempo, alla portata delle proprie tasche (spesso vuote), le donne siciliane si sbizzarrivano inventando preparazioni a base di “avanzi”, anticipando quella che oggi è nota anche nelle cucine “gourmet” come “filosofia antispreco” o del “riciclo”.
La ‘nfigghiulata, il cui nome nasce, non a caso, per indicare l’intenzione di accontentare i più piccoli, è un esempio evidente di quando dall’arte di arrangiarsi nascono capolavori. Si tratta di una gustosissima focaccia arrotolata che veniva preparata utilizzando i ritagli che rimanevano dalla preparazione del pane, cui tutta la famiglia dedicava un giorno a settimana. Questi avanzi venivano “aggnutticati” ovvero avvolti su sé stessi dopo essere stati farciti con diversi condimenti, sia dolci che salati, anch’ essi rimasti dal menù della settimana come pomodoro, formaggi come ricotta, tuma o caciotta, salumi misti, finocchietto, verdure come giri e biete nella versione salata, oppure, ricotta, zucchero ( o miele) e uvetta per la variante dolce.
Questa preparazione è tipica della Sicilia orientale dove è più facile trovarla nei panifici e rosticcerie oltre ad essere preparata ancora in casa. Come è immaginabile ne esistono numerose varianti (salate e dolci) a seconda della zona in cui viene preparata e anche i prodotti utilizzati per la farcia variano in base alle tipicità locali. Anche nella Sicilia occidentale è possibile trovarla, ad esempio, nel comune di Capaci, in provincia di Palermo, viene preparata sempre con l’impasto del pane che viene imbottito con abbondante cipolla, caciocavallo e mollica e assume la forma di un calzone.
Proprio a questa versione “in bianco” è dedicato il quarto appuntamento di #IstantiSiciliani, il ciclo di short video girati da Lorenzo Mercurio, antropologo e videomaker e fondatore del canale Instagram Esperienzasicilia.it dal quale è possibile visualizzare tutti i video-pillole, della durata di circa 20 secondi, in cui vengono raccontate le bellezze paesaggistiche, culturali e gastronomiche del territorio siciliano.
Di seguito vi proponiamo la visione del video dedicato alla ‘nfigghiulata di Capaci, e di seguito la semplice e gustosa ricetta per prepararla in casa.
‘Nfigghiulata
Ingredienti
Per l’impasto
Semola di grano duro rimacinata 500 gr
Acqua 250 ml
Olio extravergine d’oliva 25 g
Lievito di birra fresco 7 g
Sale fino 7 g
Per il ripieno
Cipolle 4 cipolle g
Caciocavallo 120 g
Mollica60 g
Olio extravergine d’oliva 180 g
Per realizzare l’impasto mettete la semola in una ciotola e sbriciolate il lievito di birra all’interno, poi versate l’acqua a filo mentre impastate con l’altra mano. Dopo aver incorporato l’acqua, unite anche il sale. Quindi aggiungete l’olio a filo e continuate a lavorare finché il composto non risulterà omogeneo. A questo punto trasferite l’impasto in una ciotola, coprite con pellicola e lasciate lievitare per almeno 3 ore.
Intanto cuocete lavate e sbucciate le cipolle e fatele cuocere in padella con olio e sale fino a diventare trasparenti.
Nel frattempo grattugiate il caciocavallo e tostate la mollica in padella. Trascorso il tempo di lievitazione, stendete l’impasto con un mattarello fino a uno spessore di 1 mm, poi ungete la sfoglia con olio d’oliva e distribuite la cipolla su tutta la super e cospargete con il caciocavallo grattugiato e la mollica tostata. A questo punto arrotolate la sfoglia e poi dividete il rotolo ottenuto in rondelle. Posizionate le rondelle su una leccarda foderata con carta forno e schiacciatele col palmo della mano. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 40 minuti. Sfornatele e lasciate intiepidire e poi gustatele.
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