Nello Musumeci, neo ministro appena investito dal governo Meloni, potrebbe avere la delega alla protezione civile. Sono gli ultimi rumors che trapelano da Palazzo Chigi, si sussurra che oggi potrebbero essere assegnate ulteriori deleghe rispetto a quelle che già erano state distribuite nei giorni scorsi.
Ci sono state delle malelingue in questi giorni. Si è alluso al fatto che Musumeci abbia avuto in realtà una sorta di scatola vuota. Deleghe, si dice, non realmente incisive. Per la prima volta è stata assegnata una delega al “mare” anche se alla fine la guardia costiera viene diretta dal ministro Matteo Salvini essendo stata incardinata come responsabilità al ministero delle Infrastrutture. L’altra delega assegnata è stata quella al Sud ma anche qui qualcuno ha storto il muso. Perché la Coesione territoriale in realtà è andata all’altro ministro Raffaele Fitto.
Il Movimento 5 Stelle per primo è stato quello che ha messo in risalto come i poteri di Musumeci siano molto marginali in questo esecutivo. Lo aveva detto senza giri di parole Paolo Ficara, esponente grillino ed ex parlamentare nazionale a proposito dell’ingresso nel governo Meloni dell’ex presidente della Regione, Nello Musumeci. “Musumeci – aveva sostenuto – sarà a capo di un ministero praticamente inutile”. Ficara ha addirittura considerato antimeriodionalista la scelta del governo di avere solo due ministri del Sud. “Doveva far diventare ‘bellissima’ la Sicilia ma è scappato per un posticino sicuro al Senato, nominato adesso, udite udite, Ministro del mare e del Sud”.
Una delega alla protezione civile effettivamente potrebbe cambiare totalmente la visione del ruolo di Musumeci nel governo Meloni. Parliamo di una delega pesante che ha un ruolo strategico in tantissimi territori italiani, avendo competenze su disastri, alluvioni e su una serie di lavori pubblici per infrastrutture collegate alla mitigazione. E sotto questo aspetto proprio la Sicilia ha tanto bisogno di questo tipo di investimenti. Da considerare che nell’ultimo ventennio questi poteri legati alla protezione civile sono rimasti nelle mani del presidente del consiglio.