Nella Sicilia in piena crisi idrica, con una siccità devastante, si spreca tanta acqua. Secondo quanto scrive il Giornale di Sicilia, in un pezzo a firma di Andrea D’Orazio, l’ultimo report della Cgia di Mestre dice che in tutta Italia, su 100 litri di risorsa trasportata dal sistema di acquedotti e condutture, ne registra ben 42 (pari a un valore assoluto di 3,4 miliardi di metri cubi) perduti nei mille rivoli del colabrodo pubblico, con un ammanco di 157 litri per abitante al giorno: un’asticella superata solo, si fa per dire, da nove regioni, tra le quali rientra pure l’Isola, al quinto posto con il 51,6% di contenuto idrico sperperato, ossia 193 litri per residente ogni 24 ore.

La classifica

Nello stesso ranking, immediatamente sopra i confini della Trinacria, troviamo Sardegna, Molise, Abruzzo, Basilicata, quest’ultima a quota 65,5% di acqua “evaporata” e tutte, come la Sicilia, lontanissime dal podio delle risparmiatrici, formato da Lombardia, Valle d’Aosta ed Emilia Romagna con valori che oscillano fra 32 e 30%.

Non tutta l’Isola, e in generale non tutto il Mezzogiorno, sottolinea l’associazione degli artigiani, “versa però in condizioni disastrose: fortunatamente ci sono delle situazioni virtuose che vanno doverosamente segnalate», e tra queste c’è «il comune di Trapani, dove la dispersione raggiunge solo il 17,2%”. Tra i capoluoghi di provincia piazzati sotto la media nazionale dello spreco ci sono pure Enna (27,4%), Caltanissetta (31%) e Catania (40,5%) mentre Ragusa e Palermo vanno oltre con, rispettivamente, il 46,5% e il 49,4%. Sopra la media regionale, invece, si piazzano Agrigento a quota 52,4%, Messina a 56,5% e Siracusa a 65,2% con record di acqua persa per abitante giornalmente, pari a 351 litri.

Più ombre che luci

Insomma, al di là di qualche eccezione, nel quadro ci sono più ombre che luci, e in un periodo in cui in Sicilia e nel Sud Italia “non piove dallo scorso inverno e le temperature estive hanno raggiunto livelli spaventosamente elevati, avere una dispersione superiore al 50% è un vero e proprio “delitto”.

 

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