La befana porta via tutte le feste, ma lascia dentro la calza la prima bozza del regolamento delle primarie del centrodestra in vista delle elezioni regionali 2017.
In questi giorni, infatti, sono andati avanti gli incontri per stabilire le norme di massima che poi dovranno essere approvate da tutte le anime della coalizione.
Al progetto stanno già lavorando il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone – che della questione ha parlato con il coordinatore regionale del partito, Gianfranco Micciché in un incontro che si è tenuto due giorni fa a Palermo – l’ex sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, incaricato con Giusi Savarino per conto di #DiventeràBellissima, Angelo Attaguile per Noi con Salvini ed i rappresentanti del Movimento Nazionale Siciliano e FdI.
Le regole di base, che dovranno poi essere affinate, per certi versi ricalcano quelle che il Pd ha già adoperato nelle proprie consultazioni con la base: seggi allestiti nei gazebo in varie zone delle città e due euro per la partecipazione.
Quanto all’apertura della consultazione, i dem si rifanno alle norme stabilite nel congresso che precede la votazione: l’ultima volta,ad esempio, l’articolo 5 dava la possibilità anche ai non iscritti di votare, occorreva tuttavia accettare al momento del voto di essere registrati nell’albo degli elettori del PD (basta firmare un modulino).
La novità più significativa che il centrodestra siciliano intenderebbe introdurre è proprio quella di una mobilitazione più ampia possibile. A quanto pare infatti, l’idea di massima sarebbe un voto aperto a tutti anche se ai seggi bisognerà presentarsi – oltre che con un documento d’identità – con la tessera elettorale.
La partecipazione alle primarie, che potrebbero celebrarsi in marzo, rappresenterebbe la cartina di tornasole per il voto alle regionali. E’ chiaro che a far scattare la mobilitazione sarà certamente l’appeal dei candidati in campo per ciascuno dei partiti che compongono la coalizione di centrodestra.
C’è poi chi ipotizza un successo di partecipazione in un range che va dai 120 ai 200mila partecipanti alle primarie, ma sarà necessario comprendere con quanti voti verrà premiato il candidato che poi tenterà la corsa a Palazzo d’Orleans. Insomma l’idea sarebbe quella di un plebiscito su una persona, ma anche di un buon risultato di due contendenti, perché dalle stime calcolate dalle segreterie, la vittoria alle Regionali si ottiene conquistando circa 700mila preferenze.
Sono tutti da stabilire, invece, i criteri di posizionamento dei seggi. Per le grandi città l’ipotesi è che possa essere allestito un gazebo ogni cinquemila abitanti, ma è un dato tutto da definire nel corso della stesura definitiva delle regole.
Qualcosa di più si conoscerà nelle prossime settimane, così come i nomi dei partecipanti alla competizione. E’ già ufficialmente in campo Angelo Attaguile di Noi Con Salvini, mentre il leader di DiventeràBellissima, Nello Musumeci, terrà a battesimo la propria candidatura a breve e l’esponente dell’ala sicilianista, Gaetano Armao, deve sciogliere la riserva dopo l’invito formulato dal Movimento Nazionale Siciliano.
Forza Italia, invece, sceglierà il proprio candidato entro febbraio.