Oltre 20 tonnellate di hashish sigillate ermeticamente e nascoste in fondo ad una cisterna piena di gasolio. Trasportavano così la droga proveniente dall’Africa e diretta in Europa perché destinata al mercato continentale gli uomini della Remus, una nave battente bandiera panamense che incrociava in acque internazionali nel Mar Mediterraneo.
Ad intercettare e abbordare la nave è stata la Guardia di Finanza di Palermo al termine di una complessa indagine internazionale che ha coinvolto la Dea americani, l’Europol di Lisbona e la polizia nazionale Montenegrina essendo gli 11 componenti dell’Equipaggio tutti cittadini del Montenegro.
Da tempo la Finanza teneva sotto controllo la Remus nell’ambito dell’operazione Libeccio destinata proprio al controllo dei traffico di droga attraverso il Mediterraneo. Dopo aver osservato numerosi stop in mare aperto durante i quali la nave spegneva il sistema di tracciamento satellitare, si è deciso per l’abbordaggio. Ma la nave è stata seguita a distanza per parecchie ore con unità navali e aree in attesa del permesso da parte delle autorità Panamensi.
Ottenuto il via libera l’abbordaggio aumentava i sospetti e la nave veniva scorata in porto a Palermo dove era necessario svuotare le cisterne con oltre 400 mila litri di gasolio per potere effettuare i controlli. Una operazione durata 14 ore e svolta con l’ausilio dei Vigili del Fuco per mettere in sicurezza l’area e il costante monitoraggio dei medici dell’Asp per evitare intossicazioni da esalazioni di idrocarburi nei confronti dei finanzieri operanti. Alla fine dal serbatoio di prua sono emersi 20mila 140 chili di hashish. In arresto l’intero equipaggio di 11 uomini.
Con questo sequestro l’operazione Libeccio ha già fermato traffico per 1 miliardo e 400 milioni di euro attraverso il Mar Mediterraneo