Tra i sei dispersi nel naufragio della Bayesian a Porticello, nel Palermitano, c’è Anne Elizabeth Judith Bloomer, moglie di Jonathan Bloomer il presidente della Morgan Stanley International. Gli altri dispersi sono l’imprenditore Mike Lynch e la figlia Hanna e il legale di Lynch, Chris Morvillo con la moglie Nada.

Chi è il magnate britannico Mike Lynch

L’imprenditore britannico Mike Lynch, 59 anni, fondatore della multinazionale dell’informatica Autonomy, è, dunque, anche lui fra i sei dispersi nel naufragio della barca a vela. Angela Bacares, 57 anni, la moglie del magnate, è invece tra le persone salvate. E’ attualmente ospitata all’Hotel Zagarella insieme agli altri sopravvisuti che non necessitano di cure ospedaliere.

Soprannominato il “Bill Gates britannico”, Lynch era finito al centro di un caso di frode di alto profilo e in giugno una giuria statunitense lo aveva prosciolto da tutte le accuse relative alla vendita della sua società di software a Hewlett-Packard nel 2011.

Nato nel 1966 in una modesta famiglia operaia di Manchester, Linch ha saputo trasformare le avversità in opportunità. Fin da giovane, ha dimostrato un talento innato per gli affari, fondando a soli 20 anni la sua prima start-up nel settore della sicurezza informatica. Da lì, la sua carriera è stata una scalata vertiginosa: con intuizioni brillanti e una capacità unica di anticipare le tendenze di mercato, Linch ha costruito un impero che spazia dalla tecnologia all’immobiliare, fino all’energia rinnovabile. Oggi, le sue aziende contano migliaia di dipendenti e operano in oltre 30 paesi.

Non sono ancora stati individuati i sei dispersi, “E’ una Concordia in piccolo”

Non sono stati ancora individuati i 6 dispersi e gli speleo sub dei vigili del fuoco che sono appena entrati nel Bayesian, il veliero di 50 metri affondato ieri al largo di Palermo, si sono trovati davanti “una Concordia in piccolo”. Dopo la prima immersione dei sommozzatori, effettuata nella giornata di ieri e nel corso della quale è stato recuperato un corpo che era all’esterno della nave, è il responsabile della comunicazione in emergenza del comando generale dei vigili del fuoco, Luca Cari, a spiegare le prossime fasi delle ricerche e le difficoltà che i pompieri stanno incontrando, a partire dai tempi di immersione, che sono molto stretti.

Le squadre, spiega Cari, “sono composte da 2 speleo sub che devono affrontare difficoltà notevoli. A quella profondità infatti, possono rimanere sott’acqua per 12 minuti massimo, di cui due servono per scendere e salire. Dunque il tempo reale per poter effettuare le ricerche è di 10 minuti a immersione”. Ma questo è solo uno dei problemi.

“È una Concordia in piccolo – dice Cari – all’interno del veliero gli spazi sono ridottissimi e se si incontra un ostacolo è molto complicato avanzare, così come è molto difficile trovare dei percorsi alternativi”.

Al momento i sub sono riusciti a ispezionare il solo ponte di comando, “che è pieno di cavi elettrici”, e non hanno trovato nessuno in quella zona. Dall’esterno non si riesce a vedere nulla dentro lo yacht e dunque al momento non è stato individuato alcun corpo. I vigili del fuoco, dice ancora Cari, dopo esser entrati da una scaletta nel salone stanno ora cercando di trovare il punto migliore per entrare e lavorare in sicurezza. “Abbiamo individuato una vetrata dalla quale potremmo entrare. Ma è chiusa dall’interno e spessa 3 centimetri, dunque dobbiamo riuscire a rimuoverla e poi potremmo avanzare meglio all’interno”.

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