Purtroppo sarà un Natale con pesanti rincari per gli italiani e soprattutto per i siciliani, regione in cui è pressante più che altrove l’inflazione. Le tavole saranno imbandite all’insegna proprio del caro prezzi. Lo sostiene il Codacons che segnala le difficoltà delle famiglie alle prese in queste ore con gli ultimi acquisti. Cibi e bevande per il cenone e il pranzo di Natale hanno subito pesantissimi aumenti dei prezzi.
Cibi e bevande
In base alle stime dell’associazione, i consumi alimentari in occasione delle feste natalizie subiranno quest’anno una contrazione del 6% rispetto al 2021. Questo a causa dell’emergenza bollette e del caro-prezzi che portano le famiglie a ridurre gli acquisti. A fronte di tale taglio, tuttavia, la spesa per cibi e bevande sale di +320 milioni di euro rispetto allo scorso Natale, proprio a causa dei rincari dei listini al dettaglio. Rincari che, nel comparto alimentare, salgono in media del 13,6%, portando il conto per pranzo e cenone di Natale a raggiungere 2,7 miliardi di euro nel 2022.
Olio, farina e uova
Tra i prodotti più utilizzati per le preparazioni di cibi e pietanze natalizie e che hanno subito aumenti consistenti troviamo il burro. “Prodotto che rispetto allo scorso anno rincara del +41,2% – spiega il Codacons -. L’olio di semi segna +51,4%, la farina +23,6%, le uova +21,7%, il riso +35,4%, la pasta +23,6%, il pane +16%”. Mettere la carne in tavola a Natale costa in media il 10,5% in più, con punte del +18% per il pollo. Mentre per un pranzo a base di pesce la spesa sale in media del 10%, con aumenti dell’8,3% per il pesce fresco. Ma c’è anche un +14,8% per il pesce surgelato e +9,2% i molluschi freschi.
Alle stelle il latte
Il latte conservato sale del 32,5%, quello fresco del 20,1%, i formaggi freschi del 26,2%. La verdura aumenta del 15,2% con punte di oltre il 19% per insalata e cavoli. Le arance costano il 13,3% in più, frutta secca e noci +6%. Per i dolci occorre mettere in conto una maggiore spesa del 49,6% per lo zucchero. E persino brindare costerà di più: il vino rincara del 6%, i liquori salgono del 5,5% e lo spumante segna +7,3%.
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