Ventuno anni fa, il 12 novembre 2003, un devastante attacco kamikaze sconvolse la base italiana “Maestrale” a Nassiriya, nel sud dell’Iraq. Un camion carico di esplosivo, lanciato a tutta velocità contro la base, causò la morte di 28 persone, di cui 19 italiani. Questo tragico evento rimane una delle pagine più dolorose della storia recente italiana.
Diciannove vite italiane furono spezzate in quell’attentato. Dodici erano carabinieri della Multinational Specialized Unit: Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Andrea Filippa, Enzo Fregosi, Daniele Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi e Alfonso Trincone. Sette appartenevano all’esercito: Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Alessandro Carrisi, Emanuele Ferraro e Pietro Petrucci. Oltre ai militari, persero la vita anche due civili: il cooperatore Marco Beci e il regista Stefano Rolla, che si trovava a Nassiriya per le riprese di un documentario.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso “profonda commozione” per i caduti, sottolineando l’importanza di tramandarne la memoria. Schifani ha ricordato l’intitolazione della Sala stampa di Palazzo Madama ai caduti di Nassiriya, avvenuta nel 2008 durante la sua presidenza del Senato, come gesto simbolico per onorare il loro sacrificio. Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ricordando il sacrificio di coloro che hanno donato la vita per l’Italia e per la pace. Mattarella ha sottolineato il valore dell’impegno italiano nelle missioni internazionali, soprattutto in un contesto globale segnato da crescenti tensioni e conflitti. Il Presidente ha espresso la riconoscenza del Paese a quanti, operando in aree di crisi, mettono a rischio la propria vita in difesa della pace e dei diritti umani, e ha rinnovato la vicinanza agli italiani ai familiari dei caduti.
A ventuno anni dalla strage, l’Italia commemora le vittime di Nassiriya, ribadendo l’importanza del loro sacrificio per la pace e la cooperazione internazionale. Il ricordo di questo tragico evento serve da monito e da sprone per continuare a impegnarsi nella costruzione di un mondo più giusto e libero dalla violenza. La commemorazione di Nassiriya rappresenta un’occasione per riflettere sul ruolo delle missioni internazionali e sull’importanza di promuovere il dialogo e la cooperazione per la risoluzione dei conflitti