Un’ enorme boccata d’ossigeno per le imprese e per i professionisti. E’ quella che arriverà nei prossimi giorni dallo sportello “Ripartimpresa”, che a partire dal 6 giugno prossimo consentirà alle aziende e ai professionisti siciliani di compensare i debiti contratti con la pubblica amministrazione e con gli enti previdenziali ed assistenziali con i crediti vantati dalle stesse aziende nei confronti di Regione, Comuni e aziende sanitarie ed ospedaliere. I requisiti per potere mandare in porto l’operazione sono pochi ma ferrei: i crediti dovranno essere non prescritti, certi, liquidi, esigibili e, soprattutto, certificati.
I riferimenti normativi
L’operazione (che poggia sul robusto pilastro normativo dell’articolo 28 quater del D.P.R. 602/73 e successive modifiche ed integrazioni) nasce da una proposta del M5S lanciata in commissione Bilancio all’Ars e raccolta da Riscossione Sicilia, dopo essere stata colpevolmente e reiteratamente ignorata da governo e maggioranza. “La richiesta della compensazione debiti/crediti delle imprese – ha affermato il deputato M5S Giancarlo Cancelleri – era stata avanzata da noi anche in occasione delle ultime finanziarie, ma l’emendamento relativo era stato sempre bocciato”.
“E’ doveroso riconoscere – ha affermato – l’amministratore unico di riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo – che il M5S è stata l’unica forza politica a caldeggiare l’operazione nel silenzio generale di maggioranza ed opposizione. Riscossione non poteva non prenderla in considerazione, visti gli enormi vantaggi che comporterà per le aziende e per l’economia isolana e anche in considerazione, che con questa operazione si adempie ad un obbligo di legge”.
La compensazione debiti/crediti dovrebbe togliere anche parecchie castagne dal fuoco a Riscossione Sicilia e a ridare ossigeno ai suoi asfittici bilanci, visto che la società beneficerà per ogni operazione andata in porto dell’aggio dell’8 per cento.
I numeri che “Ripartimpresa” porta in dote sono a dir poco clamorosi. I dati forniti da Banca D’Italia, MEF (Ministero dell’Economia e Finanze) e Unimpresa raccontano di un debito di circa 12 miliardi della pubblica amministrazione nei confronti della aziende siciliane. Da questo dato, tra l’altro, sono fuori i professionisti (che potranno pure beneficiare della compensazione) che sono valutabili nell’ordine di 50 mila unità.
“Dodici miliardi – afferma Cancelleri – è una cifra spaventosa. Se solo si riuscisse a compensarne una parte, l’intera economia isolana ne trarrebbe un enorme beneficio, evitando anche il possibile tracollo di numerose imprese; non sono poche, infatti, quelle che sono andate incontro a fallimenti per mancanza di liquidità, in attesa di pagamenti da parte della Pubblica amministrazione che in Sicilia non arrivano mai”.
La Sicilia è, infatti, tra le Regioni più lente a pagare le imprese. Nell’elenco dei 500 enti più veloci a saldare le pendenze con le aziende, stilato dal MEF e relativo al 2015, appena undici sono in Sicilia, con il primo (Comune di Gravina di Catania) solo all’86° posto.
“I vantaggi di questa operazione -sottolinea Cancelleri – sono molteplici. E non solo per i titolari delle imprese. A beneficiarne saranno infatti anche tantissimi dipendenti, su cui spesso finiscono per riverberarsi i ritardi dei pagamenti ai loro datori di lavoro. Senza contare che in caso di fallimento sono i primi a finire per strada”.
L’azzeramento dei debiti previdenziali, inoltre, consentirà a tantissime imprese di risalire sulla giostra degli appalti, da cui erano state estromesse a causa del durc (il documento che attesta la regolarità contributiva) non in regola.
Le aziende creditrici.
Il totale delle aziende che in Sicilia vantano un credito nei confronti della Pubblica amministrazione sono 46.118. Di queste 28.723 operano nel settore dell’edilizia, 16,567 in quello dei servizi e 828 in quello industriale. Non è noto il dato relativo ai professionisti che può essere valutato nell’ordine di 50 mila unità.
I tipi di debito ce possono essere compensati. Le pendenze nei confronti della PA amministrazione che possono essere azzerate dai crediti vantati sono molteplici: debiti Iva. contributi previdenziali, Ici, Tari, Tasi, e perfino le multe automobilistiche.
Le modalità della compensazione.
A partire dal 6 giugno in tutti i nove capoluoghi capoluoghi di provincia siciliani sara attivato uno sportello “Ripartimpresa” a questo potranno fare riferimento i cittadini per chiedere la compensazione. Lo sportello, in conferenza di servizio con le amministrazioni interesate, chiederà agli enti debitori la certificazione dei crediti vantati da imprese e professionisti per le prestazioni fornite mai pagate. La richiesta di compensazione potrà essere fatta dai cittadini anche tramite il sito internet di Riscossione Sicilia.
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