Diventerà Bellissima non correrà con Fratelli d’Italia per le europee e neanche in seguito. E non si alleerà con la Lega nonostante i buoni anzi ottimi rapporti di Nello Musumeci con Salvini e con alcuni dei suoi fedelissimi. Al contrario, da uomo che è e resta di destra, il Presidente della Regione ha deciso, da leader politico del Movimento, di rivolgersi all’elettorato di centro. Ma all’elettorato non certo ai partiti anche se dal centro non poteva che arrivare un plauso immediato e convinto.
Il ‘no ai populismi e ai sovranismi’ di Musumeci scompagina le carte in vista della composizione delle liste per le Europee e lui questo lo sa bene tanto che, per evitare contraccolpi sul suo governo che è impegnato in una difficile trattativa con Roma sul debito regionale da spalmare e sul salvataggio delle Province che complessivamente (fra debito regionale e provinciale) vale in tre anni circa un miliardo di euro, si dichiara neutrale proprio nella corsa alle Europee. Una mossa inattesa ma particolarmente ‘furba’ politicamente parlando.
Senza i candidati di Musumeci cosa accade alle Europee’ In Sicilia? In campo ci saranno probabilmente quattro schieramenti. Da una parte il centro destra con l’accordo già chiuso da Forza Italia con i centristi anche se la scelta dei candidati è tutta da fare visto che servono almeno 4 donne in lista, che devono esserci anche i sardi e che già solo gli uscenti prenderebbero tutti i posti utili. In troppi, però, scalpitano.
A testimoniare il dibattito in corso dentro Forza Italia, dopo lo stop del capogruppo al Comune di Palermo arriva anche la dichiarazione del capogruppo azzurro all’Ars “Io non so se voglio o non voglio essere candidato. Non so nemmeno se il Partito deciderà o non deciderà di candidarmi. Una cosa è certa: farò quello che mi indicherà il Partito nelle persone di Silvio Berlusconi e Gianfranco Miccichè” dice. Giuseppe Milazzo.
“Di certo – continua Milazzo – una mia eventuale candidatura non sarebbe accettata o portata avanti perché non avrei altro da fare. Ricordo a me stesso che grazie al mio Partito e ai Parlamentari regionali, sono Capogruppo di maggioranza relativa, di cui mi onoro e sono fiero di portare avanti quotidianamente gli obiettivi e i valori in cui crediamo”.
“Auspico – conclude il Capogruppo – che il Partito valuti attentamente la storia e la strada che ogni singolo candidato ha percorso in questi anni”.
Secondo schieramento sarebbe quello Pd nel quale anche Leoluca Orlando potrebbe chiedere spazio per se o per un suo fedelissimo sperando in una ripresa del consenso. Ma anche lì le tensioni sono tante fra le correnti, renziani in testa con il leader, l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, in Sicilia mercoledì e giovedì
Terzo schieramento sarà quello pentastellato che rimetterà in campo l’uscente Corrao mentre gli altri nomi usciranno da Rousseau. Infine la Lega, attesa ad un boom elettorale a questa tornata, che potrebbe ospitare candidati di area Meloni Fratelli d’Italia anche se non è cosa certa.
Da comprendere cosa faranno a sinistra del Pd e cosa in Fratelli d’Italia se non dovessero correre con la Lega.