Mariella Ippolito è pronta a partire, Antonio Scavone prepara le valigie per sbarcare a Palermo. I rumors che circolano da mesi si fanno insistenti e parlano di un rimpasto nella giunta Musumeci dopo l’approvazione della Finanziaria. Un tagliando, in realtà, dopo un anno e mezzo di lavoro.
Che qualcosa cambierà nei prossimi mesi lo ha confermato fra le righe oggi a Siracusa lo stesso presidente Musumeci. E d’altronde in questo Governo nulla si muove che Musumeci non voglia. Musumeci a margine di un incontro che riguarda i teatri ha ribadito che c’è l’esigenza di cambiare qualcosa ma non ha fatto nomi. Non sarebbe nel suo stile farli. Ha invece parlato di partiti che compongono il Governo.
E proprio parlando di partiti la mente vola subito alla staffetta Ippolito-Scavone, un passaggio di testimone fra persone ma non certo fra partiti, e sembrerebbe neanche fra deleghe visto che Scavone andrebbe alla famiglia e al Welfare e stiamo parlando sempre di un assessore che ha come punto di riferimento politico l’ex presidente Raffaele Lombardo. In difesa dell’assessore Ippolito, però, scendono in campo gli ex sportellisti che auspicano non venga sostituita e minacciano di protestare in caso contrario.
Ma ci sono due nodi da sciogliere prima che di rimpasto si possa parlare sul serio: lo spazio che Musumeci vorrebbe riservare ad un altro assessore ‘suo’ che dovrebbe essere reperito e l’effetto Elezioni europee.
Un rimpasto fatto subito dopo l’approvazione della Finanziaria, infatti, avverrebbe prima delle Europee e da una parte potrebbe essere viatico politico per mettere sul tappeto anche un paio di posti in giunta nelle trattative per le candidature. Posti spendibili naturalmente. Ma dall’altro lato c’è più di un assessore in carica che starebbe pensando ad una candidatura alle Europee e si rischia di ritrovarsi con una giunta appena nominata e già con assessori da sostituire a giugno. Non è, allora, il caso di attendere?
Un pensiero che sta sfiorando tanto i partiti quanto Musumeci. Secondo i rumors ci starebbe pensando un assessore di Forza Italia, potrebbe scendere in campo un uomo di Idea Sicilia, la formazione che esprime l’assessore Lagalla, e potrebbe pensarci anche il Vice Presidente della Regione Gaetano Armao. Nessuno, naturalmente, conferma. Anche perchè esistono due diverse interpretazioni di legge. Secondo quanto si dice nell’entourage di Musumeci chi dovesse essere eletto dovrà optare fra il seggio europeo e l’incarico di assessore, ma esiste una corrente di pensiero in base alla quale le due cariche sono, invece, compatibili.
Per questo motivo, dunque, il rimpasto potrebbe slittare alla prossima estate e lo si potrebbe fare subito prima di andare in ferie o, ancora meglio, durante le ferie quando tutte le tensioni e le attenzioni sono sopite.
Ma che un rimpasto serva non c’è dubbio. Lo pensa anche il commissario di Forza Italia in Sicilia nonché presidente dell’Ars Gianfranco Micciché che però non intende rinunciare ai suoi. O meglio ribadisce che riconosce come suoi solo Bandiera e Grasso che a suo dire sono i migliori in giunta. Anche questo tema potrebbe indurre a far slittare tutto visto che gli azzurri premono per maggiore spazio e già all’interno del partito di malumori se ne sono intravisti anche se subito sopiti.
Infine c’è il tema della Lega. Il partito era nella coalizione originale di Musumeci ma ha un solo deputato all’Ars e questo rende difficile ottenere spazio. C’è poi l’alleanza con i 5 stelle a Roma che da un lato complica l’eventuale scelta politica dall’altro garantirebbe maggiori appoggi capitolini.
La partita è aperta e la cosa più probabile, comunque, è che lo resti fino a quando non sarà il risultato delle Europee a disegnare il nuovo quadro politico.