Alla fine i decreti sono arrivati. Toni Scilla e Marco Zambuto sono, adesso ufficialmente, i due nuovi assessori regionali della giunta guidata da Nello Musumeci. Scilla, di Mazara del Vallo, ex deputato e presidente di Agripesca prende il posto di Edy Bandiera all’assessorato alle risorse agricole ed alimentari, quello comunemente chiamato dell’ agricoltura e pesca, mentre Zambuto, già sindaco di Agrigento, ex presidente del Pd siciliano e alle ultime amministrative candidato sindaco di Agrigento con le insegne di Forza Italia e appoggiato da Diventerà Bellissima, subentra all’unica donna in giunta, Bernardette Grasso, alle Autonomie locali e Funzione Pubblica. Sulla definizione di queste scelte il rimpastino era era slittato di 24 ore in 24 ore fino a slitatare una intera settimana fino ad arrivare ad oggi senza ufficialità
Adesso, nonostante critiche e polemiche sull’azzeramento delle donne al governo, il “rimpastino” è finalmente cosa fatta. Uno scambio di poltrone fra esponenti di Forza Italia e nulla di più. Non un vero rimpasto, dunque, ma una semplice sostituzione. Stabile fin dall’inizio del percorso della trattativa un solo nome per il subentro, quello di Toni Scilla che alla fine va a sostituire Edy Bandiera dopo un balletto di deleghje anche con la Funzione Pubblica. Rappresenterà il territorio Trapanese, uno di quelli fuori dalla prima giunta e che da tempo rivendicano spazio in casa azzurra.
L’altra sostituzione, a questo punto riguarda proprio l’assessorato alla Funzione Pubblica e alle Autonomie Locali dunque Bernadette Grasso alla quale nel frattempo Miccichè ha già conferito l’incarico di coordinatore azzurro a Messina
“Voglio ringraziare – sottolinea il presidente Nello Musumeci – gli assessori Grasso e Bandiera per l’apporto dato al governo con passione e impegno in questi primi tre anni di mandato. Ai nuovi assessori l’augurio di buon lavoro”.
Ma non accennano a placarsi le polemiche proprio sull’assenza di donne in giunta. Dalla Cgil arrivano precisazioni rilevanti “Lo ‘scivolone’ di una giunta regionale tutta al maschile non può essere risolto solo con una foglia di fico, come si vocifera che pensi di fare il presidente Musumeci. La questione femminile in Sicilia è infatti argomento complesso di cui il tema della rappresentanza è la punta dell’ iceberg. Le soluzioni possono venire
dunque non da iniziative di facciata ma dal concreto contributo delle donne nelle fasi decisionali, visto che peraltro non ci pare che una politica tutta al maschile abbia prodotto grandi cose per la Sicilia” dicono il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino e Mimma Argurio, componente della segreteria regionale. Ha intanto raggiunto quota 6.000 firme solo in 24 ore la petizione lanciata dalla Cgil dopo il varo, in occasione dell’ultimo rimpasto, di una Giunta regionale tutta al maschile. Tra le adesioni quelle di rappresentanti del mondo accademico e della cultura di associazioni come l’Anpi, il Centro Pio La Torre e di altre forze sociali come la Confapi. “Ben venga un ripensamento da parte del presidente della Regione- rilevano – purchè questo non sia il solito ‘pannicello caldo’. Quello che abbiamo chiesto infatti – sottolineano i due esponenti della Cgil- è di dare voce alle donne, affinchè possano portare il proprio contributo soprattutto in questa fase difficile, aprendo la politica su prospettive e visioni a
largo raggio di cui finora la politica in prevalenza tutta al maschile si è rivelata incapace”.
Mannino e Argurio aggiungono: “Si dice sempre più spesso che una svolta per la Sicilia può venire dal contributo delle donne ma poi non si dà gambe e questa opinione”. La nota della Cgil si conclude quindi con l’auspicio che “la questione della rappresentanza femminile nella Giunta regionale venga affrontata in modo serio e che il dibattito e le pressioni di questi giorni servano ad aprire una stagione di effettive politiche di genere volte alla garanzia dello sviluppo dell’occupazione e del welfare all’insegna delle pari opportunità e della giustizia sociale”.
Sempre oggi Musumeci ha firmato un’altra nomina. Si tratta di Michela Giuffrida ex direttore dell’informazione delle emittenti regionali Telecolor e Antenna Sicilia, ex corrispondente de La Repubblica da ultimo europarlamentare della scorsa legislatura che diventa nuovo portavoce del governatore.
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