Disponibile su YouTube il nuovo video degli Akkura, “Cavallo”, estratto dal quarto album, dal titolo “Cosmotropico” (Malintenti dischi/ distribuzione Edel/Bilieve Digital): «Abbiamo deciso di realizzare il video di Cavallo – raccontano gli Akkura – attraverso il racconto dei concerti, perché i live sono la nostra vera anima, la massima nostra espressione. Non sono solo uno dei momenti migliori della vita di una band, ma sono anche la somma di attimi in cui i brani su cui un gruppo lavora per mesi, prendono vita e raggiungono il loro vero obiettivo. Per cui, a distanza di un anno dall’uscita del nostro ultimo album, Cosmotropico, abbiamo affidato al regista Luca Anello le immagini più autentiche dei nostri concerti per raccontare l’ultimo anno di concerti».
Ecco il link: https://www.youtube.com/watch?
“Cosmotropico” è un disco dalle melodie cristalline che si intrecciano con influenze seventies africane, cenni di tradizione italiana e il Sud America degli anni ’60, il tutto arrangiato con strumenti analogici e sonorità floreali. In studio la band, che ha ospitato all’interno dell’album molti musicisti tra i quali Angelo Sicurella (Omosumo), Fabrizio Cammarata e Serena Ganci, ha lavorato a lungo sulle melodie ma anche sul ritmo, creando soluzioni poliritmiche nuove per ogni brano e, nel suo complesso, un album dinamico nel susseguirsi di un pezzo dopo l’altro, con influenze che vanno dal roots giamaicano (“Fame e sete”), ai temi in chiave “space” (“Daubaidesì”), dalla canzone italiana (“La Sera”, “Reminiscenza”), andando fino al “Graceland” di Paul Simon (“Peresoso”) e ai Vampire Weekend, sempre più vicino ad un’Africa, mai come oggi, così suggestiva e contemporanea.
Gli Akkura, formati da Riccardo Serradifalco (voce, chitarre e piano), Settimo Serradifalco (basso, contrabbasso, synth, piano e voce), Fabio Finocchio (batteria e cori) e Salvo Compagno (percussioni e cori), sono una band con alle spalle tre album, qualche singolo, tanti concerti in Italia e all’estero e parecchie collaborazioni, tra cui quelle con il leggendario chitarrista Arto Lindsay, e due dei più autorevoli rappresentanti della nuova scena brasiliana, Moreno Veloso e Domenico Lancellotti.