“Le Vene Violate”, il libro su Attilio Manca – il giovane urologo morto in circostanze misteriose a Viterbo l’11 febbraio del 2004 – sarà presentato venerdì 10 settembre al museo civico Baldassarre Romano di Termini Imerese alle 18.30.
Il volume è scritto dal professor Luciano Armeli Iapichino per Armenio Editore dalla associazione culturale Culturiamo Insieme di Trabia con il patrocinio del Comune di Termini Imerese.
Saranno presenti rappresentanti istituzionali a livello comunale e nazionale i quali hanno aderito con spirito di legalità all’iniziativa culturale in programma.
Il programma della presentazione
Saluti di apertura: Fabio Lo Bono, direttore museo civico. Saranno presenti: Maria Terranova, sindaco di Termini Imerese, Giuseppe Preti, assessore Comune Termini Imerese, Mauro Piazza, presidente associazione culturale Culturiamo Insieme, Sonia Alfano, presidente associazione nazionale Vittime di mafia senatrice Cinzia Leone, vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza, Carmine Mancuso, presidente associazione Caduti contro la mafia. Modera Alessandro Bafumo.
Chi era Attilio Manca
È stato un medico italiano che fu ritrovato cadavere nella sua abitazione di Viterbo. L’autopsia certificò la presenza nel sangue di eroina, alcol etilico e barbiturici. Il caso fu inizialmente ritenuto un’overdose, poi archiviato come suicidio. I genitori si opposero all’archiviazione sostenendo che il figlio fosse stato ucciso per coprire un intervento subito da Bernardo Provenzano a Marsiglia.
Le indagini si riaprirono alla fine del 2008. Tra gli ultimi sviluppi, l’assoluzione in appello per Monica Mileti, accusata di aver ceduto ad Attilio Manca la dose di eroina che nel 2004 ne provocò la morte.
La battaglia della famiglia
Nel febbraio del 2019 la famiglia di Attilio Manca ha lanciato una petizione per chiedere la riesumazione della salma. La petizione alla procura nazionale antimafia è stata lanciata su change.org dai legali e dalla famiglia dell’urologo trovato morto a Viterbo, nella sua abitazione, nel 2004. Si chiedono anche ulteriori indagini e che vengano seguite le “piste” che alcuni collaboratori di giustizia hanno fornito con le loro dichiarazioni. Sono trascorsi 17 anni dalla morte del giovane medico.
La commissione parlamentare antimafia della scorsa legislatura aveva svolto alcune sedute sul caso e nella relazione finale si leggeva che “dall’esame degli atti finora disponibili, deve concludersi che, allo stato, non si evidenziano elementi sufficienti per ribaltare le risultanze raggiunte sino a oggi dall’autorità giudiziaria”. Un giudizio che la madre di Attilio Manca non aveva esitato a giudicare “vergognoso”.
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