“Fiume di vita” è il nome del murale realizzato da Igor Scalisi Palminteri che cambia il volto di Danisinni, rione popolare ai confini con il centro storico di Palermo. L’opera è stata realizzata sulla cosiddetta scala araba e unisce idealmente Palazzo Reale al quartiere. Aree distanti soltanto 700 metri e ora uniti da immagini ispirate alla Cappella Palatina che fluttuano su muri azzurri, richiamando l’acqua del fiume Papireto che scorreva sotto l’antico cuore di Palermo. L’iniziativa è nata d’intesa fra la Fondazione Federico II e la parrocchia di Sant’Agnese, guidata da frate Mauro Billetta. Sacerdote che da anni lavora instancabilmente affinché Danisinni abbandoni la periferia virtuale in cui è stata relegata e ritrovi la sua centralità urbanistica sociale e culturale.
All’inaugurazione erano presenti, oltre al parroco, il presidente della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso, l’assessore comunale alla Cultura Giampiero Cannella, l’artista, tanti volontari e soprattutto la gente del quartiere. Musica e anche un gioco con i fili colorati per esprimere speranza verso il futuro hanno animato la manifestazione. La scala porta verso il quartiere Zisa e vuole essere un trade union ideale fra due luoghi Unesco, in un itinerario di bellezza da cui Danisinni non vuole più rimanere fuori.
“A partire da qui – ha detto Patrizia Monterosso – può nascere un luogo di attrazione per l’arte moderna che avvii un processo di rigenerazione urbana di cui gli abitanti del quartiere siano protagonisti con la loro memoria e conoscenza”. “Auspichiamo – ha detto fra Mauro Billetta – che l’onda prosegua e investa anche altri prospetti con la forza vivificante e purificatrice dell’acqua. Il quartiere ha tante potenzialità che stanno cominciando ad esprimersi. Anche con la nascita di prime realtà imprenditoriali che lavorano per la riqualificazione del quartiere”.
Fra Mauro con il suo lavoro instancabile dimostra ogni giorno con i fatti che il cambiamento è possibile. Non esistono destini irreversibili che la volontà umana non possa cambiare. Prova visibile ne è il murales le cui immagini fluttuanti creano una piacevole sensazione straniante. Che è poi l’eccezionale normalità che ha saputo creare fra Mauro. Una “semina” in cui ha creduto la Fondazione Federico II, accettando di sostenere l’iniziativa. L’intenzione è non fermarsi e l’artista ha annunciato la volontà di continuare a nutrire la sua ispirazione con la bellezza della Palatina per continuare con l’onda vivificante.