Per qualcuno rappresenta una “rivoluzione copernicana” nella vita di tutti i giorni. Per altri invece è un modo per mettersi al passo con i tempi e con le altre città italiane. “Muoversi a Palermo“, app del Comune progettata per tracciare il percorso degli autobus, non è ancora operativa. A quattro mesi dal giorno del rilascio dell’applicazione, avvenuto il 10 maggio, il programma progettato da Sispi in collaborazione con Almaviva e Maior risulta ancora in fase sperimentale. Molte delle linee, ancora ad oggi, non sono tracciate. Un percorso, quello della geolocalizzazione, che procede parallelamente all’installazione delle paline elettroniche alle fermate dei mezzi pubblici in città. Ma, finalmente, qualcosa all’orizzonte si muove. Secondo quanto dichiarano i vertici di Amat, ovvero l’azienda che si occupa del servizio di trasporto pubblico in città e che sta agendo in funzione di supporto al progetto, l’attesa per avere un programma funzionante potrebbe a breve finire.
A porre una data al rilascio definitivo di “Muoversi a Palermo” è il presidente di Amat Giuseppe Mistretta. Intervenuto ai nostri microfoni, l’esponente dell’azienda di via Roccazzo chiarisce il ruolo della società Partecipata. “L’app è in una fase di work in progress. Amat – spiega – sta partecipando alla cabina di regia dell’applicativo del quale si sta occupando sostanzialmente Sispi”. In merito alla possibile date di completamento dell’applicativo, l’esponente della società si sbilancia. “Contiamo di mettere a regime il programma entro il 30 settembre“.
Tutto, però, dipenderà da Sispi, ovvero la società Partecipata del Comune che si occupa dei servizi informatici. Se lo sviluppo dell’applicativo procederà senza intoppi, gli utenti potrebbero utilizzare l’applicativo nel giro di tre settimane. Ma, va detto, di problemi registrati dall’utenza in questa fase sperimentale ce ne sono stati tanti. Ciò al netto delle dichiarazioni dell’azienda. Parole con le quali la società ha ribadito più volte che l’applicazione “funziona”. Ma se questo è vero sul fronte del backend, ovvero della struttura del programma, non lo è sul frontend, ovvero quello che il cittadino vede quando apre l’app. Sotto quest’ultimo aspetto, almeno per il momento, “Muoversi a Palermo” risulta essere come una persona il cui cuore batte ma con un encefalogramma praticamente piatto. Ovvero, il programma è funzionante ma non è operativo. Fatto chiarito più volte da chi, l’applicazione, ha provato ad utilizzarla negli scorsi mesi, credendo di trovare uno strumento utile quantomeno a calcolare gli orari di transito dei bus. Ma, come evidenziato dagli utenti intervistati dalla nostra redazione alle fermate, l’applicativo non è funzionante.
“Muoversi a Palermo” fu presentato in una conferenza stampa tenutasi a Palazzo delle Aquile nel mese di aprile. Il rilascio dell’applicativo arrivò a metà maggio, con qualche giorno di ritardo rispetto a quanto previsto, sopratuttto per gli utenti Apple. Fra lo stupore generale, il programma aveva però diverse falle di funzionamento e risultava “in fase sperimentale“. Uno stato in cui si trova ancora oggi. A chiarire le specifiche del progetto è stata la presidente di Sispi Giovanna Gaballo. L’esponente della società Partecipata, in seguito ad un’interrogazione del gruppo consiliare del M5S, chiarì le specifiche del progetto.
In merito al progetto di sviluppo di “Muoversi a Palermo”, l’esponente di Sispi ha chiarito che “la componente software di base dell’app in questione è stata acquisita in riuso dalla Provincia Autonoma di Trento ed è stata appositamente personalizzata ed integrata da Sispi con il Sistema AVM centrale del Trasporto pubblico “SiCAT” del Comune di Palermo, soggetto beneficiario del suddetto progetto finanziato”. Operazioni oltre alle quali Sispi ha collaborato proficuamente con alcune aziende esterne. “Per le necessarie attività di implementazione e configurazione dell’app, Sispi ha fatto ricorso anche a servizi professionali esterni altamente specializzati per lo sviluppo delle componenti software connesse alla mobilità da parte dei fornitori Almaviva S.p.A. e M.A.I.O.R. s.r.l.“.
Lavori di digitalizzazione sul servizio che non stanno costando nulla al Comune di Palermo, visto che l’intero intervento ” rientra tra le azioni previste all’interno dal PON Metro Palermo Asse 2 Progetto “City Compass” e, pertanto, tutte le connesse attività sono realizzate nell’ambito agli appositi finanziamenti senza costi aggiuntivi per l’Amministrazione”. Una misura, la “City Compass” per la quale sul sito di Sispi risultano alcune voci di spesa. Come quelle relative al sistema di pianificazione dei servizi (Planning and Scheduling) riconosciute alla Maior S.r.l., per una cifra di circa 39.500 euro. Investimento a cui si affiancano la richiesta di fornitura di licenze software per sistemi operativi (32.000 euro); la fornitura dei server con relativa installazione, configurazione, formazione, manutenzione e assistenza in garanzia per 36 mesi (148.000 euro); la fornitura di licenze VMWARE (86.000 euro).
La più importante voce di spesa riguarda quella relativa ai servizi di realizzazione e gestione di Portali e Servizi on-line affidata ad Almaviva S.p.A., per un cifra vicina ai 968.000 euro. Quante di queste somme siano state direttamente rivolte al progetto dell’App in questione non è dato saperlo visto che, nella risposta fornita da Sispi agli esponenti di Sala delle Lapidi, non ci sono dati utili in tal senso.