Dati in tempo reale pochi, problemi ancora tanti. Da cinque mesi l’app “Muoversi a Palermo“, nata per geolocalizzare gli autobus in città, è in fase sperimentale. Da qualche giorno, è stata rilasciata la nuova versione (la 1.2.5) dell’applicativo nato dalla collaborazione fra Amat e Sispi. L’obiettivo del progetto è quello di fornire dati in tempo reale all’utenza sul servizio di trasporto pubblico in città. Un fine ancora lontano dal raggiungimento, visti i numerosi disservizi di cui ancora soffre il programma. Da disconnessioni continue che impediscono di consultare l’itinerario delle linee e dei passaggi alle fermata, al mancato tracciamento di diversi mezzi, nonchè alla mancata implementazione di alcuni servizi. Nonostante le promesse dichiarate nelle scorse settimane, l’applicazione è ancora in quella che in gergo tecnico viene definita fase di “alfa testing”, ovvero di perfezionamento delle strutture. La sensazione è che comunque qualche progresso si dovrebbe registrare a breve, con il rilascio dei prossimi upgrade. Una mano di aiuto inoltre arriverà sicuramente dall’installazione delle paline elettroniche alle fermate già iniziate da qualche mese e che si stanno diffondendo a macchia di leopardo in tutta la città. Strumenti che permetteranno di facilitare la geolocalizzazione dei mezzi, ad oggi ancora ferma ad orari e frequenze poco credibili, anche alla luce dei problemi di cui soffre da tempo Amat.
“Muoversi a Palermo”, un app nata prematura
Nata per sostituire i non troppi riusciti predecessori Moovit e PalermMobilità, “Muoversi a Palermo” è stata presentata a Palazzo delle Aquile il 21 aprile. L’applicativo doveva essere lanciato ufficialmente il 10 maggio, dopo tre settimane di test. A tal proposito, proprio il giorno dell’annuncio dell’app, l’Amministrazione Comunale aveva descritto tempi ben definiti. “La app “Muoversi a Palermo” sarà disponibile gratuitamente per l’utenza dal prossimo 10 maggio sugli store Apple ed Android”, si legge nel comunicato del 21 aprile 2023 inviato alle ore 15:35 dall’Ufficio Stampa del Comune di Palermo e nel quale erano presenti le dichiarazioni di tutti gli attori intervenuti in quella conferenza stampa. Una nota nella quale si legge inoltre che “il nuovo sistema di monitoraggio automatico dei veicoli che copre oltre 280 degli autobus a disposizione di AMAT che parte oggi in esercizio con un periodo sperimentale di tre settimane“.
In realtà, l’app è uscita con qualche giorno di ritardo sugli store Android, mentre hanno dovuto attendere circa una decina di giorni gli utenti Apple. Ma, nel momento del rilascio, gli utenti si sono trovati davanti ad una spiacevole sorpresa. Il programma era si operativo, ma concretamente non era funzionante. Niente tracciamento in tempo reale, nessuna informazione aggiornato sul passaggio dei mezzi, se non in sporadici casi. Insomma, l’app era stata rilasciata in modalità struttura. Ovvero, l’applicazione era online con l’idea di quello che vi sarebbe stato all’interno, ma nessuna delle funzioni era online. Insomma, l’app sembrava essere nata un po’ prematura. La versione 1.2.1 venne definita come una “fase sperimentale“, in cui si dovevano perfezionare know how e tracciamento in tempo reale. Ma se, in una primo tempo, questo testing doveva durare solo alcune settimane, le stesse si sono trasformate presto in mesi. A differenza di quanto affermato da alcune fonti di stampa locale, l’applicativo ha subito notevoli ritardi rispetto alle tabelle di marcia prefissate. Come avvenuto ad esempio durante il periodo estivo, quando tutto fu rinviato a fine settembre. Il tutto fra la delusione generale di un’utenza in attesa di avere tempistiche certe relative ai mezzi pubblici.
I problemi della versione attuale
Il primo, vero upgrade dell’app “Muoversi a Palermo” arriva però il 16 ottobre, con la versione 1.2.5. Sistema nel quale sono state integrate le funzioni di PalerMobilita, ovvero di un app del Comune (valutazione su PlayStore 1,9/5) che permetteva di acquistare biglietti e pass Ztl online. Ad oggi però c’è solo il link che porta alla vecchia app, in attesa che vengano integrati alcuni servizi. Sul fronte del tracciamento dei mezzi invece, rimangono tutte le difficoltà palesate fino ad oggi, anche se in forma ridotta. Al netto di un numero di linee superiore rispetto a quello precedente, quelle davvero seguite in tempo reale dall’app sono quelle di cui l’app stessa fornisce il numero del mezzo. Pochi bus rispetto a quelli che fanno parte della flotta Amat. E proprio a proposito degli autobus in giro per la città, l’app palesa uno dei limiti della flotta Amat, ovvero i guasti ai mezzi che rimangono quindi a deposito.
Meno bus vuol dire meno corse. Così, mezzi ed autisti in servizio devono stiracchiare gli orari per arrivare a coprire i “buchi”. Ciò causa inevitabilmente uno sfasamento delle tabelle di marcia che, per logica conseguenza, manda ko l’app con ritardi e anticipi ai limiti del paradossale. Fatto che contribuisce inevitabilmente a mandare in confusione un’utenza già di per se poco persuasa. Con riguardo alle fermate poi, la nostra redazione ha effettuato nella giornata di ieri un test su tre stazioni diverse (Libertà-Sella; Dante-Castelnuovo e piazza Principe di Camporeale). Come è possibile verificare negli screen pubblicati nella gallery allegata al pezzo, in tutti e tre i casi la quasi totalità delle linee non risultava tracciata. L’unica linea disponibile era la 101, ma gli orari venivano rispettati solo da alcuni mezzi. Insomma, l’applicativo è ancora, evidentemente, un work in progress.
Quanto è costata l’applicazione
Lavori di digitalizzazione sul servizio che non stanno costando nulla al Comune di Palermo, visto che l’intero intervento ” rientra tra le azioni previste all’interno dal PON Metro Palermo Asse 2 Progetto “City Compass” e, pertanto, tutte le connesse attività sono realizzate nell’ambito agli appositi finanziamenti senza costi aggiuntivi per l’Amministrazione”. Una misura, la “City Compass” per la quale sul sito di Sispi risultano alcune voci di spesa. Come quelle relative al sistema di pianificazione dei servizi (Planning and Scheduling) riconosciute alla Maior S.r.l., per una cifra di circa 39.500 euro. Investimento a cui si affiancano la richiesta di fornitura di licenze software per sistemi operativi (32.000 euro); la fornitura dei server con relativa installazione, configurazione, formazione, manutenzione e assistenza in garanzia per 36 mesi (148.000 euro); la fornitura di licenze VMWARE (86.000 euro).
La più importante voce di spesa riguarda quella relativa ai servizi di realizzazione e gestione di Portali e Servizi on-line affidata ad Almaviva S.p.A., per un cifra vicina ai 968.000 euro. Quante di queste somme siano state direttamente rivolte al progetto dell’App in questione non è dato saperlo visto che, nella risposta fornita da Sispi agli esponenti di Sala delle Lapidi, non ci sono dati utili in tal senso. Al di là di ciò, va comunque detto che a cinque mesi dal day one del 10 maggio, gli utenti si sarebbero aspettati qualcosa in più. Soprattutto in una città sottodimensionata dal punto di vista dei mezzi pubblici disponibili e nella quale perdere un autobus significa letteralmente annullare appuntamenti o impegni di lavoro.
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