di Giorgio Mulè
Siamo arrivati al termine di questa dura e difficile campagna elettorale. Domenica gli italiani potranno decidere e, dopo ben 11 anni, avranno la straordinaria possibilità di poter contare su un governo che sia diretta espressione del corpo elettorale, cioè del popolo italiano. Potranno dire basta ad oltre un decennio di governi “tecnici”, frutto di accordi di palazzo, che hanno estromesso il centrodestra dalla guida del Paese con colpi di mano e forzature gravissime, sulle quali il Partito democratico ha pesanti responsabilità.
Adesso è giunto il momento di voltare pagina e di dare un preciso indirizzo all’Italia, grazie ad un programma condiviso con gli alleati del centrodestra, nel quale il nostro partito ha avuto un ruolo decisivo. Con una maggioranza solida realizzeremo le riforme necessarie a ripartire e a far ripartire anche la Sicilia, che grazie al presidente Schifani potrà contare su un ponte ideale fra Palermo e Roma. Riusciremo così ad avviare una profonda rivoluzione pacifica, per dare all’isola un motore potente che le consenta di recuperare il terreno perduto. Per farlo, dobbiamo innanzitutto combattere i rincari della crisi energetica che stanno mettendo in ginocchio i cittadini, come interventi mirati, tra i quali la rateizzazione delle bollette per famiglie e imprese è solo il primo passo. La Regione attuerà le misure fiscali che risiedono nelle sue competenze, alleviando i tributi per le imprese. E a proposito di imprese, il presidente Schifani avvierà una sburocratizzazione per sbloccare i ritardi nei pagamenti in favore delle aziende che hanno realizzato opere pubbliche.
Questa rivoluzione pacifica sull’asse Roma-Palermo, riguarderà ogni aspetto del vivere quotidiano dei cittadini. A cominciare dalla tasse, che ridurremo fino al 23 per cento, per passare dalle infrastrutture, al lavoro, al sostegno per le famiglie, e alla tutela dei cittadini. Sono tutti problemi connessi l’uno all’altro, saldati fra di loro. Noi li risolveremo realizzando un programma che è realistico e concreto. Metteremo al bando la politica dei “nientologi” a 5Stelle e del no a prescindere. Lo faremo creando lavoro con una riforma strutturale della Regione, che preveda la sistemazione e la creazione di strade, autostrade, ferrovie (con l’avvio dei lavori per l’Alta velocità nell’isola), e la realizzazione del ponte sullo Stretto, che da solo creerà 118mila posti di lavoro.
Proprio la disoccupazione, con particolare attenzione a quella giovanile, rappresenta il catenaccio che tiene legata la Sicilia, impedendole di aprirsi all’efficienza e alla modernità. E’ mai possibile che, a fronte del 60 per cento di giovani che non hanno un impiego, le aziende cerchino lavoro e non lo trovino? E’ mai possibile che a Palermo, Trapani o Mazara, a ogni angolo di strada, ci sia un imprenditore di qualsiasi settore che offra contratti regolari da 1.200-1.400 euro netti al mese per sei giorni a settimana, e non riesca a trovare gente disposta a lavorare? Questo è il motivo per cui il reddito di cittadinanza andrebbe modificato, tutelando i poveri, i bisognosi, chi davvero non è in condizione di lavorare, e prevedendo la cessazione del sussidio qualora tutti gli altri rifiutassero un impiego che viene loro proposto. Per favorire l’occupazione, e che sia dignitosa, garantiremo 1000 euro al mese per i contratti di apprendistato, praticantato e a termine, con incentivazioni alle imprese che potranno accedere a una decontribuzione totale, quindi zero contributi, per almeno due anni.
Tornando all’energia, dobbiamo puntare all’autosufficienza nella produzione di gas e ad altre fonti alternative. Una di queste può essere ottenuta attraverso i termovalorizzatori, che avranno la duplice funzione di smaltire i rifiuti e produrre energia, senza essere dannosi per l’ambiente. Nel programma ne sono previsto due nella sola Sicilia. Un’isola che ha bisogno di fiducia ed entusiasmo, mettendo in soffitta la “lagnusia”, quell’atteggiamento mentale che frena anche le più normali attività quotidiane. Dunque, non più pessimismo, ma ottimismo per il futuro. E questa visione sarà possibile solo con la vittoria del centrodestra.
Il 25 settembre è quindi necessario che gli italiani vadano in massa alle urne e in massa votino Forza Italia. E per votare, ricordate che bisogna barrare unicamente il simbolo di Forza Italia sulle schede per la Camera (di colore rosa) e per il Senato (gialla), SENZA scrivere o fare alcun altro segno.