Prima dell’intesa tra i partiti forse bisognerebbe fare i conti con le intese interne ai partiti. Movimento 5 Stelle e Partito Democratico sono ancora alle prese con le loro baruffe interne ma il tempo stringe. Le comunali di Palermo sono nel maggio del 2022 e si deve necessariamente cominciare a fare sintesi per trovare l’erede dell’attuale sindaco Leoluca Orlando, alla guida della città da due legislature consecutive e che dunque non può più ricandidarsi.
Lunedì prossimo ci sarà un primo tavolo di confronto tra i grillini e i Dem. Le due fazioni si presenteranno con le rappresentanze di un po’ tutte le anime e dunque anche per questo la sintesi appare davvero difficile. Non è infatti per nulla scontato che gli scontri possano essere anzitutto all’interno degli stessi partiti, divisi su molte questioni. Sul possibile candidato sindaco neanche a parlarne: tutti ripetono che l’incontro di lunedì non servirà a far nomi ma solo a trovare intese sul programma e sulle cose quindi da fare.
La strada è in salita anche perché ancora è da stabilire il metodo della scelta del dopo-Orlando: primarie o no? Donna a prescindere o uomo? Sulle primarie insiste l’area dei Dem che è vicina al deputato Carmelo Miceli, ex segretario provinciale degli stessi democratici, che oltretutto si è messo a disposizione per una eventuale investitura. Altrove invece pare riscontrarsi troppa freddezza.
La donna della società civile che si è fatta avanti finora è Rita Barbera, ex direttrice del carcere Ucciardone fino al 2019, attuale vicepresidente del centro studi Pio La Torre, che ha ufficializzato la sua candidatura indipendente. Ma il Pd intanto avrebbe sondato anche la preside Antonella Di Bartolo, diventata il simbolo della lotta all’evasione scolastica. Sinistra Comune invece lancerà il nome dell’assessore Giusto Catania. Ma forse non ha fatto i conti con la portata dei problemi esistenti alla Mobilità.