La polizia Municipale di Palermo, nell’ambito dei controlli ispettivi nei luoghi della movida, lo scorso fine settimana, ha sanzionato sei locali, di cui tre in via dell’Orologio e altri tre in via Maqueda.
I reati contestati
Nel primo locale, all’atto del sopralluogo era in corso un intrattenimento musicale con emissioni sonore e diffusione musicale amplificata all’aperto. Si occupava, inoltre, con numerosi arredi e attrezzature a servizio dell’attività, l’intera porzione di sede stradale, antistante all’attività, determinando una situazione di intralcio alla pubblica viabilità e di grave pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Un altro occupava l’intera porzione di sede stradale, antistante all’attività. Anche in questo caso, come in quello del locale precedente, si determinava una situazione di intralcio alla pubblica viabilità e di grave pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Stessa storia in via Maqueda l’attività era aperta al pubblico con la presenza di numerosi avventori. Dal controllo visivo, formale e documentale sono emerse violazioni per evidenti carenze igienico sanitarie. Multe in totale per migliaia
I problemi della movida
I problemi della movida palermitana sono stati al centro di un incontro che si è svolto oggi con la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio, il presidente del Silb (locali da ballo e discoteche) Vincenzo Grasso, il vice prefetto vicario Anna Aurora Colosimo. Un incontro urgente, chiesto da Confcommercio, alla luce dei gravi fatti di cronaca che si sono registrati nelle ultime settimane. “Non vogliamo creare allarmismo – commenta la Di Dio – ma la situazione richiede un supplemento di impegno da parte di tutti per evitare che la situazione possa ulteriormente degenerare. Gli episodi che si sono verificati spesso non sono casuali ma attribuibili ad atti di teppismo e di criminalità organizzata. Gli imprenditori del settore sono vittime di questi episodi di delinquenza di fronte ai quali occorre trovare adeguate contromisure. Siamo certi che non mancano sensibilità e tempestività da parte della Prefettura e delle forze dell’Ordine: sui gravi fatti di cronaca avvenuti ci sono indagini serrate che porteranno alla identificazione dei responsabili e a riaffermare con forza la presenza dello Stato sul territorio. Siamo coesi, certi che lo sforzo comune in favore della legalità e della sicurezza darà risultati”.
Le impressioni
“C’è la volontà di affrontare il problema con estrema urgenza e da ogni angolazione – aggiunge Vincenzo Grasso –
Sono state ascoltate con grande attenzione le ragioni degli imprenditori che vivono quotidianamente certe situazioni e che sono i primi ad essere interessati al rispetto delle regole. Purtroppo, molti dei miei colleghi, con i loro collaboratori, hanno subito vere e proprie minacce e intimidazioni: violenza, spesso anche fisica, che costringe le forze dell’ordine – alle quali va la nostra solidarietà – a fronteggiare situazioni oggettivamente critiche anche per loro, a tutela anche dell’incolumità degli utenti. Sarà un ulteriore elemento di garanzia di sicurezza anche la sottoscrizione del protocollo attuativo degli accordi tra Ministero degli Interni ed i rappresentanti della categoria dei gestori di discoteche, adottato già in diverse città italiane, che prevede tra l’altro norme specifiche in termini di sicurezza. È indispensabile che il protocollo venga recepito anche a Palermo e a tal proposito nei giorni scorsi abbiamo incontrato anche l’assessore comunale Forzinetti che si è detto favorevole”. Confcommercio Palermo aveva già sollecitato la costituzione di un tavolo tecnico con due note inviate dopo i fatti accaduti l’1 ottobre al Pay One di via dei Nebrodi e dopo gli episodi di violenza verificatisi in altri due locali, il Fabric e il Country, nello scorso fine settimana. “Atti intollerabili di criminalità – conclude la Di Dio – con cui si vuole imporre la “legge del più forte”, e gli imprenditori in questa situazione pagano un prezzo altissimo sia a livello economico che d’immagine.
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