Movida no, movida si. E se si, dove la si concentrerà? Prosegue il nostro giro d’interviste aperto sul casus belli scoppiato in merito al luogo che sarà prescelto per ospitare le attività ricreative notturne di Palermo. Dopo aver sentito infatti commercianti e residenti del centro città, ci siamo recati nelle borgate marinare di Mondello e Sferracavallo, ovvero due realtà che, nel disegno dell’Amministrazione, potrebbero accogliere in futuro locali e discoteche.
L’idea, esposta dall’assessore Giuliano Forzinetti, è quella di spostare la movida verso le borgate marinare. Ciò con regole ben precise. Quella più importante prevede una distanza di 100 metri fra le attività che faranno musica e le prime abitazioni. Ma nemmeno questo limite di sicurezza sembra soddisfare i residenti, così come palesato dalle lamentele degli abitanti del quartiere Addaura nei giorni. E neanche a Mondello e Sferracavallo la situazione sembra migliore. Ciò anche per un discorso geografico e toponomastico. Di aree che rispondano a questi requisiti sembrano essercene veramente poche.
I problemi di Sferracavallo
Un problema che si palesa in tutta la sua concretezza nelle borgate marinare di Barcarello e Sferracavallo. Aree della settima circoscrizione di Palermo con poche strade di entrata ed uscita, che rischierebbero di essere paralizzate in caso di un eccessivo afflusso di macchine. Fatto che, già normalmente, avviene durante la stagione estiva. “Trasportare questo traffico dal centro verso borgate marinare come Sferracavallo, è impossibile – dichiara il consigliere della VII Circoscrizione Simone Aiello -. Non possiamo reggere. Già abbiamo problemi allo stato attuale. Nei giorni caldi della stagione estiva, si fa fatica ad entrare e ad uscire da qui. Pensi cosa può succedere se si aumenta il flusso di mezzi”.
Poi c’è il problema della musica nel cuore della notte. Come sopra ricordato, gli spazi geografici sono stretti e non consentirebbero grandi margini di manovra. Fatto ricordato da Nicolò Billeci, residente e componente del comitato cittadino “Il mare di Sferracavallo”. “Oltra ai problemi di sicurezza dettati dalla mancanza di alternative alla viabilità, c’è il tema della musica, prevista dalla proposta fino alle 3 del mattino. Questo è incompatibile con i residenti, stanziali e non che, oltre a divertirsi, devono lavorare o studiare tutta la settimana. Bisogna rispettare chi vive i luoghi tutto il giorno. I locali hanno diritto a lavorare, ma questo non può collimare con il quieto vivere dei residenti. A Barcarello è anche peggio, visto che è una parte ristretta della zona, con meno punti di accesso per giunta”.
A Mondello mancano i parcheggi
Se Sferracavallo e Barcarello offrono pochi margini di manovra, ne offrirebbe qualcuno in più l’area di Mondello. Tutto rose e fiori, quindi? Non proprio. Come ricorda Carmelo Scimone, commerciante della borgata marinara della settima circoscrizione. “Potrebbe essere una bella soddisfazione per noi commercianti di Mondello. Ci permetterebbe di essere più attivi di sera. Ma dobbiamo fare i conti con la realtà. In primis, la mancanza di trasporto pubblico che, dopo una certa ora, non offre un servizio sufficente. E poi c’è il tema dei parcheggi. Le persone devono scendere con la macchina. Dove vanno a parcheggiare se qui a Mondello mancano gli spazi”.
Più possibilista Ferdinando Cusimano, residente di Mondello e consigliere della VII Circoscrizione, che auspica una soluzione più conciliativa. “Vanno tutelate entrambe le categorie, residenti ed attività commerciali. Seppur c’è la volontà di spostare fino alle 3.30 la musica all’interno dei lidi, gli stessi devono trovarsi almeno a cento metri dalle abitazioni. Laddove è possibile farlo, ben venga. Così sarebbe un’opportunità per le attività commerciali e per le persone che potrebbe recarsi a Mondello e fare qualcosa di ludico.
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