E’ stato un modello di riferimento per tante generazioni appartenenti al mondo giuridico e forense: è morto Gianfranco Amenta, 76 anni, avvocato e professore di diritto privato la cui vita è stata un esempio di dedizione professionale e impegno sociale. Ex governatore del Lions club, Gianfranco era un uomo di interessi vasti. La sua abilità nel comunicare lo ha sempre reso un insegnante amato dai suoi studenti, ai quali trasmetteva non solo nozioni giuridiche ma anche valori etici fondamentali.
La passione per la musica e la lirica era un altro aspetto significativo della sua vita. Insieme alla sua amata Cettina, ben introdotta nel mondo della musica, Gianfranco ha condiviso momenti indimenticabili tra soprani e tenori, dimostrando che l’arte può essere un potente veicolo di connessione umana.
Laureatosi in giurisprudenza con il massimo dei voti e lode nella sessione estiva del 1971, la sua tesi sul contratto preliminare ha segnato l’inizio di una carriera brillante. Dopo la laurea, ha intrapreso un percorso di insegnamento e ricerca, inizialmente come titolare di una borsa di studio biennale successivamente come ricercatore con contratto quadriennale nel campo del diritto civile.
Nel 1987, dopo aver ottenuto la conferma nel ruolo di ricercatore universitario, Gianfranco ha avuto un ruolo cruciale nella fondazione del dipartimento di diritto privato generale. Due anni dopo, nel 1989, è stato tra i pionieri nella creazione della facoltà di scienze politiche, oggi conosciuta come dipartimento di scienze politiche e relazioni internazionali, dove ha dedicato gran parte della sua vita accademica.
Vincitore di un concorso per professore universitario, Amenta è stato chiamato a insegnare diritto delle comunità europee e successivamente diritto dell’unione europea. La sua passione per queste due materie, legate all’importanza del diritto privato, lo ha reso un esperto rispettato. Per oltre vent’anni, ha anche riscoperto con grande impegno la cattedra di istituzioni di diritto privato, contribuendo in modo significativo alla formazione di generazioni di studenti.
Gianfranco era un educatore che sapeva ispirare e motivare i suoi allievi, trasmettendo non solo conoscenze giuridiche, ma anche valori fondamentali che avrebbero guidato le loro carriere future.
Il mondo accademico e giuridico palermitano piange la perdita del professore Gianfranco Amenta. Il 76enne era noto per la sua immensa ironia e autoironia, qualità che lo rendevano un insegnante unico, oggi è così ricordato: “È così che ti ricorderò, che tutti noi ti ricorderemo: con la battuta sempre pronta, con la tua immensa ironia e autoironia. Dal timore che mi incutevi all’università sono passata a ridere e scherzare con te che mi prendevi in giro perché non riuscivo a darti del “tu” e mi riprendevi sempre. Oggi il mondo universitario, accademico, giuridico, forense e lionistico perdono un pilastro. Oggi se ne va un galantuomo. Oggi tutti noi perdiamo un Amico. Buon viaggio Gianfranco” – ha ricordato una utente sui social -.
“Ci ha lasciati il Past Governatore Prof. Avv. Gianfranco Amenta – ha scritto tramite una nota Lions Sicilia – socio del Lions Club Palermo Host. Gianfranco Amenta ha ricoperto la carica di Governatore nell’anno sociale 2013/2014, ha ricoperto incarichi multidistrettuali per gli affari legali ed è stato insignito del riconoscimento di Good Will Ambassador. Il Governatore Mario Palmisciano e i soci del Distretto 108Yb Sicilia sono vicini alla famiglia e ai soci del Lions Club Palermo Host. I funerali si terranno venerdì 27 settembre alle ore 10.30 presso Chiesa Santa Maria della Catena, Palermo”.
Il suo affetto, i suoi sorrisi coinvolgenti e le affettuose “tiratine di orecchie” mancheranno a tante persone che hanno avuto il privilegio di conoscerlo: “Va via il docente di diritto privato – ha scritto un utente – maestro di tante generazioni di studenti; va via il finissimo avvocato cassazionista del foro di Palermo….va via il past governatore Lions del distretto Sicilia, che fece di altruismo e solidarietà il vero tratto caratterizzante del suo passaggio terreno. Mi rivolgevo a lui con il “Lei” che ritenevo rispettoso e puntualmente venivo ripreso perché tra Lions è doveroso, invece, il “tu” dell’amicizia. E in amicizia gli confidai che con la sua pubblicazione “la prova nell’azione di rivendica”, mi fece fare bella figura ad un esame tentato per combinazione. Che riposi nel paradiso dei giusti!”.