Sarà eseguita oggi nel pomeriggio l’autopsia disposta dalla procura di Palermo sul corpo di Gioacchino Vaccaro, il fruttivendolo di 45 anni morto dopo una rissa in strada con due fratelli per un sorpasso azzardato. L’esame sul corpo della vittima all’istituto di medicina legale del Policlinico dovrà accertare le cause del decesso. L’uomo dopo essere stato picchiato dai fratelli Antonino e Leonardo Failla, accusati di omicidio preterintenzionale, è tornato a casa. Qui ha iniziato a stare male con dolori in testa e all’addome. Dopo qualche ora di ricovero è morto.

Il gip intanto ha convalida i fermi dei due fratelli Antonino e Leonardo Failla, accusati di omicidio preterintenzionale per la morte a Partinico di Gioacchino Vaccaro, colto da un collasso appena arrivato in ospedale dove si era recato dopo essere stato coinvolto con loro in una violenta rissa.

Il giudice per le indagini preliminari Marco Petrigni ha convalidato i fermi, effettuati dai carabinieri domenica notte dopo aver raccolto la confessione dei due fratelli che si erano presentati spontaneamente in caserma.

Il giudice evidentemente ha valutato che non ci fossero i presupposti per un pericolo di fuga da parte dei due indagati, difesi dall’avvocato Antonio Maltese e ha disposto gli arresti domiciliari. Ieri Leonardo e Antonino Failla era stato sentiti nell’interrogatorio di garanzia dal Gip ed erano visibilmente provati: “Non volevamo che accadesse quel che è successo – hanno detto -, una tragedia anche per noi inaccettabile, ci porteremo dentro il rimorso per tutta la vita”.

I due hanno in pratica confermato quello che già avevano riferito ai carabinieri attraverso le loro dichiarazioni spontanee poco dopo quella tragica rissa avvenuta a Partinico nelle vicinanze di via Avellone. La colluttazione è la conseguenza di un alterco avuto per un sorpasso ritenuto azzardato.

Vaccaro, pochi minuti dopo quella rissa, si recò all’ospedale di Partinico perché accusò un malessere e davanti ai medici fu colto da un collasso. Si presume, sulla base delle prime indagini, che la morte possa essere stata cagionata da possibili lesioni interne dovute ai calci e ai pugni subiti.

I fratelli hanno sostenuto a carabinieri e gip che sarebbero stati loro ad essere stati aggrediti dal figlio di Vaccaro e dallo stesso padre e che a quel punto si sarebbero difesi. Ne scaturì una violenta colluttazione, sfociata nella rissa di domenica pomeriggio a Partinico, poi il quarantacinquenne appena tornato a casa avrebbe accusato il malore e la situazione è precipitata sino alla sua morte.

Stando alle prime risultanze investigative Vaccaro con la propria auto, in compagnia di moglie e figlio, stava percorrendo la via Bixio nelle vicinanze di Largo Avellone e da dietro sarebbe stata “tallonata” dalle due auto condotte dai fratelli Leonardo e Antonino Failla, infastiditi dal procedere – a loro dire – troppo lento del veicolo che li precedeva. Ad un certo punto l’auto di Vaccaro si è volutamente messa da parte per far passare le due macchine dietro e a quel punto, nel modo di affiancarsi, tra le due parti sarebbero volati insulti reciproci. Questa la molla che ha poi fatto scaturire la violenta rissa: a rimanere ferito, anche se lievemente, il figlio di Vaccaro di 17 anni.