Era conosciuto come l’artista delle scarpe per piloti da Formula 1. Due anni fa aveva però chiuso la sua bottega sul lungomare di Cefalù, diventata un punto di storia e di memoria delle glorie automobilistiche, e ora Francesco Liberto, che tutti chiamavano Ciccio, è morto all’età di 87 anni.
Realizzava calzature speciali per i piloti più prestigiosi
Se ne va con lui un personaggio amato e apprezzato per avere inventato calzature speciali per i piloti più prestigiosi, da Clay Regazzoni a Niki Lauda. Proprio Lauda calzava le “racing shoes” di Ciccio di Cefalù quando per la Ferrari saliva sul podio più alto.
Amico dei più grandi piloti
Dalla sua bottega sono uscite anche le calzature per Andretti, Giunti, Elford, Siffert, Nino Vaccarella, Ickx, Larousse, De Adamich, Vettel, Munari, Tognana, Pregliasco, Andruet e tanti altri. Con molti di loro è nato un rapporto di amicizia durato nel tempo.
Le scarpe con l’immagine di donna Franca Florio, il calzolaio “leggenda vivente”
Fino a un paio di anni fa a Ciccio continuavano ad arrivare ordini ma anche manifestazioni di affetto e di stima. Una delle ultime richieste è stata quella della moglie di un alto dirigente della Porsche, per la quale ha riproposto un modello di scarpe con l’immagine di donna Franca Florio sulla tomaia.
E proprio la casa automobilistica tedesca dedicò un video al calzolaio siciliano che veniva ringraziato e definito “leggenda vivente”.
Il cordoglio del sindaco di Cefalù
A ricordare Ciccio Liberto, anche il sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello che sui social ha scritto: “Nell’apprendere la notizia della scomparsa di Francesco Liberto, a tutti noto come “Ciccio”, non posso che esprimere a nome della città sentimenti di cordoglio e vicinanza alla famiglia. “Ciccio” ha contribuito con la sua maestria di artigiano delle calzature a portare nel mondo il nome e la bella immagine di Cefalù, potendo vantare, grazie al suo talento unico, di aver confezionato le calzature da guida sportiva di alcuni dei più celebri piloti di Formula 1 e della Targa Florio di tutti i tempi. La particolarità delle sue inimitabili creazioni lo aveva fatto iscrivere nel REIL dell’UNESCO, come “tesoro umano vivente”. Aveva chiuso la sua storica bottega sul Lungomare da quasi un anno. Oggi lascia questa terra e la nostra comunità, che si propone di onorarne in futuro la memoria”.
Un altro lutto nel motociclismo a novembre
Lutto a Palermo a fine novembre per la scomparsa di Ciccio Candela, 88 anni, conosciuto in città perché è stato uno storico meccanico di Moto Guzzi e Ducati. Era definito da molti come il “mago delle due ruote” visto che era uno dei più esperti meccanici di moto d’epoca. Ciccio aveva aperto quasi 70 anni fa la storica officina di via Enrico Albanese che oggi porta il suo nome.
Ciccio Candela era nato al Capo, classe 1934, fu primo di una famiglia di sette figli. Iniziò a lavorare ancora giovanissimo come pastore per poi darsi alla sua più grande passione, le moto. Uno zio, capo officina alla Moto Guzzi, gli trasmise l’arte della meccanica, a partire dalle riparazioni. Così la sua è stata per 70 anni una vita legata al mondo delle moto.
La passione per le moto fin da piccolo
Fin da ragazzino Candela ha riparato moto, divenendo nel tempo un vero e proprio punto di riferimento a Palermo. Così quando lo zio emigrò in America lasciando la Guzzi scoperta, fu scelto come assistente per conto della finanza, della polizia e dei carabinieri che ai tempi avevano le Guzzi. Negli anni ’50 aprì la sua officina in pieno centro città. Inizia con Guzzi e Ducati, quando ancora in città non si vedeva l’ombra di moto come Honda, Kawasaki o Triumph. La naturale trasformazione del mestiere arrivò un decennio dopo, quando Candela iniziò a preparare moto per correre a Pergusa. Sotto le sue mani passarono le moto dalle prestazioni migliori. E anche clienti eccellenti, come il giudice Giuseppe Ayala. Ora l’officina resta nelle mani di uno dei due figli maschi a cui, negli anni, ha tramandato il mestiere.
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