Favorì la latitanza del boss di San Giuseppe Jato Giovanni Brusca

È morto il boss di Borgetto Giuseppe Baldinucci, fu coinvolto nel sequestro del piccolo Di Matteo

E’ morto Giuseppe Baldinucci, 80 anni boss di Borgetto, nel Palermitano. Fu coinvolto nel sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo e favorì la latitanza del boss di San Giuseppe Jato, Giovanni Brusca.

Arrestato nel 2005 dopo lunga latitanza

Venne arrestato nel 2005, dopo una lunga latitanza cominciata nel 1996. Fu arrestato dall’Fbi a New York. E poi estradato in Italia. Era ricercato da 11 anni. Baldinucci era indagato per detenzione abusiva di armi e traffico di sostanze stupefacenti era conosciuto soprattutto per il suo ruolo di ambasciatore di Cosa nostra a New York, e per il coordinamento del traffico di droga fra le due sponde dell’Atlantico. Proprio qui cercò rifugio per sfuggire alla giustizia italiana. Ma la sua presenza a New York fu segnalata dai carabinieri all’Fbi che lo arrestarono.

Colpo alla mafia americana e palermitana, 17 fermi di Fbi e polizia

Blitz della polizia e del Fbi ad inizio novembre contro le famiglie mafiose anche palermitane che operano tra Italia e Stati Uniti. Sono in corso una serie di fermi tra Palermo e New York nei confronti di 17 persone ritenute appartenenti o legate ad una storica famiglia palermitana.

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I 7 arrestati a Palermo dalla polizia sono nomi di spicco. Tra tutti emerge quello dello storico boss di Borgetto Francesco “Ciccio” Rappa, 81 anni, in passato già arrestato per mafia. Secondo l’accusa avrebbe assunto la reggenza del mandamento di Borgetto, collegato a quello di Partinico, creando un collegamento con Cosa nostra americana. Avrebbe con la violenza acquisito il controllo di attività economiche. Figurano poi Giacomo Palazzolo, 76 anni di Balestrate, Giovan Battista Badalamenti, 69 anni di Torretta, due omonimi, Salvatore Prestigiacomo classe ’73 e classe ’79 entrambi palermitani, Isacco Urso, 40 anni di Verbania, e Maria Caruso, 39 anni d Palermo.

I reati per cui si procede sono, a vario titolo, associazione mafiosa, estorsione, turbativa d’asta e incendi aggravati dal metodo mafioso. Nell’operazione, coordinata dalla Procura di Palermo, sono impegnati uomini del servizio centrale operativo di Roma e di Palermo, della squadra mobile, oltre ad agenti del Fbi.

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