E’ morto Antonino Lauricella 69 anni. Era malato da tempo. Era detto ‘scintillone’ (“Scintilluni”) perché non rinunciava mai all’eleganza anche se lui ha sempre negato il soprannome attribuendosi quello di ‘Nino il bello’.
Era stato arrestato a dicembre nel 2011 dopo un periodo di latitanza. Cresciuto alla corte del boss Masino Spadaro e del capomafia Gerlando Alberti, Lauricella, era stato accusato di traffico di droga, omicidi, mafia, estorsioni.
Ma per questi reati spesso è stato assolto. Lauricella aveva la sua base operativa nel quartiere arabo della Kalsa a Palermo è stato condannato definitivamente l’ultima volta a sette anni e mezzo di carcere per estorsioni.
Lauricella era inserito a pieno tiolo nel gotha di cosa Nostra dopo gli arresti che hanno decimato i vecchi padrini. Lauricella viene poi colpito da ordine di carcerazione per omicidi nel ’96 e un anno dopo viene arrestato a Busto Arsizio (Varese). Lauricella entra ed esce dal carcere ma è libero quando scatta il blitz antimafia dopo le dichiarazioni del pentito Francesco Famoso, esattore del racket delle estorsioni.
La polizia esegue cinque ordini di custodia, ma l’unico che riesce a sfuggire al blitz è proprio Lauricella che diventa ufficialmente latitante dal 3 ottobre 2005. E’ stato arrestato a dicembre del 2011 dagli agenti della squadra mobile di Palermo nel mercato di Ballarò.
Le indagini sull’arresto sono state coordinate dal pm di Palermo Maurizio de Lucia.
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