“Non si può morire di lavoro”. Questo è uno dei tanti cartelli esposti dai manifestanti che, questa mattina, hanno presenziato davanti alla Prefettura di Palermo, in via Cavour. Ad indire la protesta i rappresentanti sindacali della Cisl, in una protesta indetta sull’intero territorio e che ha coinvolto i capoluoghi di provincia dell’Isola.
La protesta a Palermo
La mobilitazione a Palermo è iniziato intorno alle 11. I manifestanti hanno sventolato numerose bandiere ed esposto alcuni cartelli simbolo delle rivendicazioni chieste al Governo Nazionale. I lavoratori hanno inoltre indossato i classici dispositivi di protezione individuale (come caschi e guanti) utilizzati solitamente durante le loro attività quotidiane. Durante il presidio, alcuni dipendenti hanno raccontato alcune storie simbolo di un fenomeno che purtroppo continua a mietere vittime sull’intero territorio nazionale. Una delegazione è stata poi ricevuta in Prefettura, consegnando un documento in cui la Cisl rappresenta una serie di priorità dirette al Governo Nazionale in vista del prossimo decreto al vaglio del Parlamento.
Le rivendicazioni dei sindacati
“Bisogna fermare questa scia di sangue. C’è la necessità di porre fine a tutto quello che è avvenuto negli ultimi giorni in Italia – ha dichiarato Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo-Trapani -. Purtroppo anche la nostra Provincia è stata colpita. Non si può spiegare. A volte mancano anche le parole. Ma bisogna lavorare insieme, in sinergia per portare avanti le istanze di lavoratrici e lavoratori. Noi continuiamo a dire che serve più formazione, far applicare le regole degli appalti pubblici a quelli privati. Servono delle banche dati. Tutto ciò che riguarda la sicurezza non può essere affrontato separatamente”.
“Basta solidarietà, servono fatti”
“E’ un tema in cima alla quotidianità della cronaca, ma non della politica – ha aggiunto Sebastiano Cappuccio, segretario generale Cisl Sicilia -. Per questo partiamo con una grande manifestazione nazionale, sostenuta da tutti i territori siciliani. Dobbiamo assolutamente alzare il livello dell’attenzione e l’impegno per bloccare le stragi sul lavoro. Bisogna smetterla con gli atti di solidarietà, ma bensì c’è la necessità di entrare nel merito delle questioni“.
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