Sit-in e volantinaggi si terranno oggi, lunedì 1 agosto, dalle 10 alle 12 davanti alle nove prefetture della regione, per il via alla campagna #presidiamolasicurezza lanciata dalla Cisl Sicilia per “mantenere i riflettori accesi sui rischi che i lavoratori corrono. Perché incidenti e morti in fabbriche e cantieri non si fermano, né per le vacanze né per la campagna elettorale”.
Il segretario della Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio parteciperà al presidio davanti alla prefettura di Palermo. I componenti della segreteria regionale, Rosanna Laplaca e Paolo Sanzaro, saranno presenti rispettivamente a Catania e Messina, durante i sit-in che si svolgeranno nelle due città.
La campagna #presidiamolasicurezza arriva a poche ore dalle ultime morti nel Catanese, “ultimi episodi di una tragica mattanza”. E qualche giorno dopo, sia della relazione annuale sul tema presentata alla Camera dai vertici dell’Inail; che del lancio dei Nuovi Quaderni di Sicurezza pubblicati dall’Ente bilaterale per l’artigianato (Ebas Sicilia) e in distribuzione proprio in questi giorni a diecimila aziende artigiane della regione.
Nuova tragedia sul lavoro in Sicilia. Sabato un operaio di 37 anni è morto in un incidente di lavoro avvenuto nel sito della Ecometalli srl, nella zona industriale di Catania. La società si occupa di raccolta e commercio di metalli. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. La Procura ha aperto un’inchiesta.
Secondo quanto si è appreso l’uomo è stato colpito da un frammento metallico dopo un’esplosione, forse di una bombola, mentre era su un mezzo di lavoro. L’impatto è stato violento e l’operaio è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti medici del 118 e militari dell’arma del comando provinciale.
Appena una settimana prima, il 21 luglio, un operaio era morto a Cefalù nel cantiere dove si sta lavorando al raddoppio della linea ferrata cadendo dal tetto di un capannone. La vittima si chiamava Antonio Tamburo, 51 anni. L’uomo è morto all’interno del cantiere che si sta occupando del progetto per il raddoppio ferroviario nel tratto Ogliastrillo-Castelbuono.
Nella Regione con solo 63 ispettori contro i 500 necessari, l’Osservatorio sulla Sicurezza sul Lavoro della società Vega Engineering traccia un quadro impietoso. La Sicilia si piazza nona con 22 morti sul lavoro nel primo semestre 2022 (gennaio-giugno 2022), a pari merito con la Puglia, entrambe in zona arancione per rischio infortunistico.
L’osservatorio ha, infatti, elaborato una zonizzazione a colori, una elaborazione grafica, che dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo una scala di colori (rosso: incidenza infortunistica superiore al 125% della media nazionale; arancione: incidenza compresa tra la media nazionale e il 125% della media nazionale; giallo: incidenza tra il 75% e la media nazionale; bianco: incidenza inferiore al 75% della media nazionale).
Secondo i dati ufficiali dello studio Vega, aggiornati al 30 giugno, l’indice di incidenza sugli occupati nella nostra regione sarebbe del 16,8%, il 6,8% sul totale degli occupati all’anno nell’isola (1.310.864).
I dati statistici dello studio tengono in considerazione solo gli infortuni mortali, con l’esclusione degli infortuni in itinere.
Al primo posto in Sicilia per infortuni mortali c’è Caltanissetta con 2 decessi su 63232 occupati, che si piazza al 15° posto nella classifica nazionale con un tasso di incidenza del 31,6%. A seguire ci sono Siracusa al 20° posto con 3 morti su 108304 occupati e un tasso di incidenza del 27,7% e Trapani al 21° posto con 3 morti su 115918 occupati e un tasso di incidenza del 25,9%.
Subito dopo c’è Catania al 22° posto con 7 morti su 276812 occupati e un tasso di incidenza del 25,3% e poi ancora Enna al 31° posto con 1 morto su 45562 occupati e un tasso di incidenza del 21,9%.
Nella parte bassa della classifica troviamo, invece, Palermo al 71° posto con 3 morti su 318673 occupati (incidenza del 9,4%), Agrigento al 72° posto con 1 morto su 109209 occupati (incidenza del 9,2%), Ragusa al 73° posto con 1 morto su 110500 occupati (incidenza del 9%) e infine Messina al 83° posto con 1 morto su 162655 occupati (incidenza del 6,1%).