Il giudice Claudia Camilleri del tribunale di Termini Imerese ha condannato i coniugi Rosalba Caracalla e Giovanni Salvatore Messina ad un anno di reclusione al pagamento di una provvisionale di 100 mila euro nel processo sulla morte della piccola Alessia Cintura, morta per annegamento a Campofelice di Roccella il 30 aprile del 2017 durante una festa organizzata in casa di marito e moglie accusati di omicidio colposo.
L’allontanamento dalla famiglia
La piccola Alessia all’epoca era stata “affidata” dal tribunale per minorenni a una donna e allontanata dai genitori, Nicolò Cintura e Cinzia Candela, assistiti dall’avvocato Rosa Garofalo, per una vicenda che era stata archiviata dal gip di Palermo. “Il tribunale per i minorenni – hanno ribadito i genitori della piccola – ha ignorato mantenendo l’allontanamento, collocando in un primo momento la bambina in comunità e vietando ogni tipo di contatto e in violazione delle disposizioni in materia di affidamento, istituto volto a cooperare e mantenere i rapporti con la famiglia di origine, da ultimo ha disposto l’affidamento”.
Un procedimento aperto contro giudici
“Oltre alla condanna di marito e moglie – spiega l’avvocato – c’è un procedimento aperto a carico dei giudici del tribunale per i minorenni sono stati iscritti nel registro degli indagati su ordine del gip di Caltanissetta, Omar Modica, che ritenuto sussistessero elementi per ordinare la prosecuzione delle indagini per i reati di omissione di atti di ufficio e abuso di ufficio”.
La ricostruzione della tragedia del 2017
La vittima, Alessia Cintura, era con altri amici e compagni di scuola che avevano organizzato una scampagnata senza i genitori. Indotta dalla giornata di sole, la ragazza si è messa in acqua ma è stata sopraffatta dalle onde e trascinata al largo. I compagni, che l’hanno vista annaspare in acqua, hanno cercato di soccorrerla poi hanno dato l’allarme. Quando qualcuno è riuscito a trascinarla a riva, però, era già morta.
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