Lutto cittadino a Palermo per la morte di Biagio Conte, il frate laico fondatore della Missione Speranza e Carità che si è spento oggi all’alba. Aveva 59 anni e ha lottato strenuamente contro il cancro.
Nella sede della Missione di via Decollati, dove alle 16 verrà aperta la camera ardente, ci sono tante persone già pronte a rendere l’ultimo omaggio ad un uomo che ha dedicato la sua vita agli ultimi.
Il ricordo di Riccardo Rossi
Non può non ricordarlo Riccardo Rossi, capo comunicazione della Missione Speranza e Carità che ha vissuto tanti anni a fianco di fratel Biagio.
“Noi come credenti – dice Rossi – abbiamo la certezza che chi muore e si è comportato bene come fratello Biagio va in cielo. E’ un momento di festa. La morte, se è una morte in Dio, è un giorno di festa, tu vai al Signore, vai al Padre. Ma ora c’è una responsabilità maggiore per tutti noi qui. Perché fratello Biagio ha fatto tanto per la città. Ha sicuramente portato avanti un lavoro per la città. Abbiamo la grande opportunità di costruire insieme una città migliore. Lui sino all’ultimo ha ripetuto: “Costruiamo tutti insieme un mondo migliore”.
Il messaggio di fratel Biagio, la preghiera e i digiuni
Prosegue Rossi: “Il messaggio di fratel Biagio è semplice. Se vuoi essere il cambiamento nel mondo adoperati. Basta lamentarsi e basta delegare agli altri. Il Vangelo vale per tutti. Questo fratello Biagio lo ha capito.
Lui da uomo ha creduto nel buon Padre e ha fatto tutto questo.
Le Missioni che ha costruito nascono dalle sue preghiere e dai suoi digiuni, significa mettere in pratica il Vangelo di Matteo. Preghiere e digiuno insieme sconfiggono i demoni dell’indifferenza, lui lo ha capito. Lui ha sconfitto l’indifferenza. I suoi digiuni non erano proteste per uscire sui giornali, erano mettersi in comunione con Dio. Lui è sempre stato in comunione con Dio.
Ognuno di noi è qui a fare la scelta che sta facendo come missionario e come volontario perché fratello Biagio ha dato tanto. Ricordo con grande gioia il fatto che proprio lui mi ha dato la forza per riconciliarmi con la mia famiglia. E’ stato il tramite per il perdono reciproco con la mia famiglia”.
“E’ morto l’uomo più onesto che io abbia conosciuto”
In via Decollati è arrivato anche Vincenzo Agostino, conosciuto da tutti come “papà coraggio”, da oltre 30 anni impegnato in iniziative di legalità. E’ il padre infatti di Nino Agostino, l’agente di polizia che indagava sui mafiosi ucciso il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini insieme alla moglie Ida Castelluccio, sposata appena un mese prima e incinta di due mesi. Da allora Vincenzo Agostino non ha mai smesso di chiedere verità e giustizia.
Anche lui conosceva Biagio Conte da molti anni: “L’ho conosciuto quando con i volontari andava in giro con la 500 bianca, l’ho conosciuto quando ha voluto prendere via Archirafi. Aiutato dagli extracomunitari hanno messo su questa bellissima struttura per i poveri. Biagio non chiedeva mai a nessuno ‘Da dove vieni’?. A lui non importava.
Dava ospitalità a tutti. E’ morto l’uomo più onesto che io abbia conosciuto”.
Il ricordo di Leoluca Orlando
Presente alla Missione Speranza e Carità anche Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo.
“Biagio – dice – era sempre oltre, oltre il presente, le contingenze e gli egoismi di ogni giorno. Lui adesso è sereno e sta bene. Siamo noi che dobbiamo rispondere a una domanda: “Come continueremo a rendere eterno il suo amore per la città e per gli ultimi?”
Bisogna continuare il progetto di Biagio sapendo che Biagio non c’è. Mi auguro che questa città possa proseguire a manifestare attenzione e interesse e amore per tutti e per gli ultimi anche senza Biagio”.
Poi, un ricordo personale: “Il momento più bello in cui lui mi ha spinto ad andare oltre è stato quando, contrariamente a quanto tutti i dirigenti dicevano, ho ritenuto che fosse doveroso che l’amministrazione desse alla sua missione lo spazio comunale abbandonato di via Archirafi.
E lui mi ha spinto ad andare oltre la legge perché ho firmato degli atti che venivano considerati non in regola con la legge ma erano certamente in regola con la legge dell’amore e dell’attenzione per gli ultimi”.
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