Era arrivata venerdì scorso al porto di Palermo a bordo della nave “Rio Segura” insieme ad 172 migranti. Aveva tentato il tutto per tutto per sfuggire da guerra e miseria. Un viaggio nel deserto terribile.
Una lunga attesa sulle coste africane. Poi il viaggio a bordo di pericolosi barconi. Era arrivata a Palermo ma le sue condizioni erano gravissime. Aveva problemi di denutrizione e il suo fisico era molto provato dalla grande sofferenza. Oggi dopo tre giorni di ricovero nel reparto di rianimazione dell’ospedale Villa Sofia è morta.
Di lei non si conosce nulla. Né la nazionalità, né il nome e cognome. Avrebbe affrontato il viaggio verso la Sicilia da sola. In queste ore la polizia sta cercando di risalire all’identità della donna.
“Sapevo che la donna stava molto male. E’ arrivata al porto di Palermo venerdì in condizioni molto gravi dal viaggio sui barconi. Molto deperita e malnutrita. Qui a Palermo si è fatto di tutto per salvarla. Siamo davvero addolorati per quanto successo. Mi hanno comunicato che la prefettura sta lavorando per identificare la donna deceduta oggi in ospedale a Villa Sofia. Adesso cercherò anch’io di adoperarmi per cercare dare un’identità a questa donna e dare così notizie alla famiglia di origine”.
Lo dice Adham Nazareth Darawsha presidente della Consulta Comunale delle Culture.
“La donna ricoverata nel reparto di rianimazione ha tra i 35 e i 40 anni. E’ arrivata in stato di grande disidratazione e anoressia non pesava più di 35 chili. Abbiamo cercato in tutti i modi di sostenerla, ma non c’è stato nulla da fare il corpo era molto debilitato”.
Lo dice Antonio Iacono il primario del reparto di Rianimazione e responsabile del Trauma Center di Villa Sofia.
“Abbiamo cercato di sapere qualche dato anagrafico ma di lei non si sa niente. Gli unici che sono venuti in ospedale a trovarla sono stati i poliziotti – aggiunge Iacono – Ora il corpo della donna è in camera mortuaria”.