Lutto nel mondo del giornalismo. È scomparsa, all’età di 75 anni, Graziella Di Giorgio, cronista del “Giornale di Sicilia” dagli anni 90 al 2020. È andata via in silenzio, come era nel suo stile, dopo essere stata colpita da una malattia che l’ha consumata in un paio d’anni.
Maria Grazia Di Giorgio (detta Graziella) nasce a Bisacquino il 9 luglio 1948.
Dopo essersi diplomata all’Istituto magistrale ed aver insegnato nelle scuole primarie, negli anni 90 ha iniziato l’attività di giornalista presso il Giornale di Sicilia di Palermo.
Nel tempo si è occupata di diversi casi di cronaca nera nel territorio di Partinico, Borgetto e altri comuni del palermitano. Sposata con Salvatore La Franca e madre di due figli, Luisa e Francesco, Graziella era una donna molto religiosa e attenta ai problemi sociali che affliggevano il territorio partinicese.
Ha curato anche diverse manifestazioni sociali, presentazioni di libri, ha scritto recensioni e prefazioni di diversi volumi si scrittori e poeti, recitando anche in qualche cortometraggio per scuotere le coscienze sui mali che affliggono la società: mafia, bullismo, droga, violenza sulle donne per citarne alcuni.
Da un paio di anni, Graziella Di Giorgio, lottava, con la fede nel cuore, contro una malattia che non le ha dato scampo. Noi vogliamo ricordarla con un suo scritto inedito che elaborò alcuni mesi prima della sua malattia:
“A Lourdes, clinica del corpo e dello spirito, davanti alla grotta di Massabielle, guardando rapita, estasiata e commossa la bellissima statua della Beata Vergine Maria , ho trovato una pace e una serenità, mai provate prima . Mentre tanti ammalati, barellati, giovani e adulti in carrozzina, mi passavano davanti con un meraviglioso e indimenticabile sorriso che ha scosso e infiammato la mia anima, ho capito che i veri coraggiosi, i veri privilegiati erano loro. Loro che, se pur messi a dura prova dalla sofferenza e dalla malattia, continuavano a sorridere con gioiosa serenità perché camminavano con l’Amore. Loro erano nella vera luce e io invece camminavo ancora nelle tenebre, pur avendo fede. Ma una fede debole, non rinvigorita dalla costanza della preghiera.
Allora, alla Madre di tutte le madri, a Lei, sorgente di ogni grazia, ho promesso che da quel momento in poi anch’io avrei voluto vivere nella luce. Nella luce di una fede ritrovata e rinnovata, ma mai abbandonata. Le ho offerto il mio povero cuore per renderlo una lampada che irradi raggi di amore per Lei e per tutti i miei fratelli in Cristo Gesù, suo figlio. In ginocchio, pentita e umiliata, ho chiesto alla Madonnina, il cui amore non dorme mai,di vegliare per il mondo addormentato e per tutti coloro che giornalmente stanno per cadere in peccato. Infine, guardando il Rosario che la veneratissima Madonna di Lourdes tiene fra le mani, ho preso piena coscienza che la preghiera e soprattutto la recita del rosario è un’arma, uno strumento potente che va adoperato per affrontare le malattie, le sofferenze, le guerre, le mille difficoltà della vita per tenere unite le famiglie. Grazie Madonnina, sei tutta la mia vita, Una vita che sia sempre un quotidiano e gioioso incontro con te, oh Augusta Imperatrice dei Cieli”.
Commenta con Facebook