Mondello perde un pezzo di storia. Clelia La Terra, 67 anni, titolare insieme al marito Enzo Schillaci del “Baretto” di Mondello, è morta dopo una lunga malattia. La “Signora Clelia”, come la chiamavano tutti, era alla cassa, una figura indimenticabile. Il Baretto, chiuso per un contenzioso, si è trasferito, in via Teti, sempre a Mondello, ma per tutti il Baretto, quello originale, quello dal 1957, è e rimarrà sempre lì.
Generazione di palermitani
La signora Clelia, sigaretta sempre in bocca, accoglieva tutti e non era certo una persona a cui mancava la parola: sempre gentile e disponibile con tutti, non lesinava consiglio e conforto, anche (soprattutto) fino a tarda notte. Perchè chiunque, come generazioni di palermitano sanno bene, si trovava in quel Baretto, prima o poi, come direbbe Ligabue, per bere una cosa, per un incontro, per affogare in un drink qualche delusione d’amore o, al contrario, per festeggiare e celebrare qualcosa.
La chiusura e la rinascita
Il Baretto, storico locale della borgata marinara di Mondello, era stato costretto in un primo a chiudere definitivamente i battenti.
Era il 24 settembre 2021 quando sono state riconsegnate le chiavi del chiosco alla società Italo-Belga. Ciò in virtù del contratto di locazione fra il titolare della concessione balneare e l’impresa. Vano il tentativo di inserimento del Comune di Palermo, proposto su volontà della VI Commissione. Il Tribunale, con sentenza 421/2021, aceva ritenuto infatti inammissibile il ricorso.
Il proprietario del Baretto: “Siamo amareggiati” (VIDEO)
Vincenzo Schillaci, titolare dello storico locale di piazza Valdesi, aveva commentto così la chiusura ai nostri microfoni. “Purtroppo il 24 settembre, a detta del magistrato, dobbiamo riconsegnare il Baretto all’Italo-Belga, in virtù di un contratto stipulato in precedenza e poi non rinnovato. Quindi venerdì, tramite questo sfratto, ridaremo le chiavi indietro”.
Il proprietario del Baretto ricorda poi tutti coloro i quali lo hanno sostenuto in questo periodo. Particolare menzione va al mondo civico, a cui Schillaci dedica un ringraziamento. “Non è bastato, ma abbiamo avuto una grande risposta dell’opinione pubblica, che si è immedesimata in questa situazione. Evidentemente abbiamo gestito bene in questi anni. Di ciò, siamo onorati. Chiaramente sono amareggiato – commenta Schillaci – per tutto il sistema che non ha funzionato. Come dice la sentenza, con l’opposizione di terzo, il Comune ha sbagliato la forma facendo diventare il ricorso inammissibile”.
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