E’ morta, all’età di 55 anni, dopo una lunga malattia, Caterina Zizzo, titolare dal 1998 del Laguna Blu, ma conosciuto soprattutto come Caterina Pub, un pezzo di storia della movida palermitana. Il locale di via Squarcialupo è stato e continua a essere un punto di riferimento.
Il ricordo
“Caterina si è vista passare tantissime generazioni davanti. Io per esempio avevo 15 anni quando l’ho incontrata per la prima volta e ora sono sulla quarantina”, la ricorda un’amica. Caterina Zizzo, originaria di Villafrati, aveva iniziato a lavorare sin da ragazzina. “Prima è stata da Di Martino e poi ha deciso di intraprendere da sola un’attività”, racconta a Palermotoday ancora chi la conosceva bene.
E’ nato così il Laguna Blu, che in pochissimo tempo è diventato Caterina Pub, grazie alla personalità della sua titolare e bartender che ha servito cocktail a migliaia di palermitane e palermitani amanti della vita notturna. Fino a pochi mesi fa, quando la donna, a causa delle sue condizioni di salute, ha lasciato le redini del locale al marito Maher Ben Mohamed. I funerali si terranno domani alle 10 nella chiesa di Santa Maria di Valverde, in largo dei Cavalieri di Malta, proprio di fronte al “Caterina pub”.
La morte di Maria Pia Antinori
Sarebbe diventata la pediatra attesa nelle borgate di Partanna, Valdesi, Tommaso Natale, Pallavicino e Marinella. A giorni, dopo l’ufficialità sulla graduatoria, le avrebbero assegnato i primi pazienti per iniziare questa avventura. Poi la tragedia: Maria Pia Antinori, medico specializzato in neonatologia con una lunga carriera alle spalle, è deceduta nei giorni scorsi. Sarebbe stata lei uno dei quattro pediatri dell’Asp destinati al Pta Albanese, che copre le borgate.
La pediatra aveva 58 anni
Antinori, sposata e madre di tre figli, aveva 58 anni e si era laurea a novembre del 1990. Nel ’94 aveva conseguito la specializzazione in Pediatria, iniziando la sua carriera al servizio dei più piccoli. Ha lavorato in quasi tutte le cliniche della città e all’ospedale Buccheri La Ferla. Da circa 10 anni prestava servizio all’Asp 6, occupandosi di guardie mediche al punto di primo intervento alla Casa del Sole, coprendo perlopiù il ruolo del pediatra di base.
“Per me il contatto coi bambini è salutare – aveva raccontato – entro subito in simbiosi. Da neolaureata ho lavorato a Partanna, ora torno perché è qui che i miei piccoli hanno bisogno di me”.
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