L’emergenza incendi è rientrata, tutti i roghi sono stati spenti o sono sotto controllo ma per 48 ore ore Palermo e la sua provincia sono stati avvolti nella morsa del fuoco.
130 incendi
Il Corpo forestale, facendo un primo consuntivo, ne ha contati ben 130. Su 21 richieste di intervento nazionali ricevute dal Centro operativo aereo unificato (Coau), ben 17 sono arrivate dalla sala operativa della forestale siciliana. Più di 14 gli equipaggi dei Canadair impegnati nell’isola in aggiunta a 10 elicotteri della flotta regionale. Sono andati in fumo 346 ettari, almeno 290 in aree non boscate e 56 boscate.
Residenti evacuati
Nella notte fra giovedì e venerdì è stato necessario sgomberare alcuni residenti dalle case che sorgono nelle colline attorno a Palermo: Poggio Ridente, Poggio San Francesco, Boccadifalco e Borgo Nuovo vicino alla discarica di Bellolampo. Tanti gli appelli del sindaco Roberto Lagalla per invitare gli abitanti a tenere chiuse le finestre per la nube nera che ha coperto interi quartieri. A Poggio Ridente, una zona residenziale che domina la città, alcune ville sono state evacuate. Poi, dopo l’intervento dei vigili del fuoco e della forestale, i residenti sono rientrati nelle proprie abitazioni. Cenere e forte odore di bruciato anche in centro città.
Altre fiamme a Monte Grifone, con tre canadair impegnati per diverse ore. Più volte è stato chiuso il tratto dell’autostrada A19 tra gli svincoli di Termini Imerese e Trabia per focolai ai margini della carreggiata dopo che lunghissime code di alcuni chilometri si erano formate per un rogo nella zona di via Giafar.
Lavoro anche a mani nude
Vigili del fuoco e forestali hanno lavorato anche a mani nude con pochi mezzi per fronteggiare un incendio in contrada San Giovanni a Montemaggiore Belsito (Pa), coinvolta anche la riserva orientata Favara e Ganza. I forestali riferiscono che non ci sono stati interventi aerei perché tutti i mezzi erano impegnati a Palermo per il vasto incendio di Casaboli, Bellolampo e del quartiere Borgo Nuovo.
Vertice in prefettura
A fare il punto è stato anche il vertice straordinario convocato in Prefettura. Gli ultimi focolai nella discarica di Bellolampo sono stati spenti a metà mattina di ieri ma il sistema di allerta e sicurezza è rimasto attivo per tutta la giornata. “Non è stato necessario interrompere il conferimento dei rifiuti e tutti i presidi di sicurezza sono stati attivati tempestivamente – informa la Rap, azienda comunale dei rifiuti – Fortunatamente la sesta vasca, già chiusa, e quindi dotata delle operazioni di copertura superficiale dei rifiuti, ha permesso di limitare la diffusione del fuoco, arginandone gli effetti”.
Conta dei danni e indagini
Ora tocca alla conta dei danni, che sono ingenti, e alle indagini su questi roghi. Per lo più si tratta di incendi dolosi,. Qualcuno può essere accidentale ma tutti sono stati sospinti dal caldo e dl vento di scirocco. la mano dell’uomo, però, è quella che li ha accesi
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