La sentenza del Tar di Palermo con la quale era stato bloccato il ricorso della Liberty Lines doveva essere ribaltata in appello. E così Ettore Morace tramite Mimmo Fazio aveva agganciato l’ex presidente del Cga Raffaele De Lipsis.
Chiede aiuto per cercare di impostare il ricorso e soprattutto cercare di interessare il nuovo presidente del Cga Claudio Zucchelli.
I due intercettati dai carabinieri si incontrano a Roma. “Niente, va bene io ti raccomando l’altra cosa perché io ci tengo molto, io viaggio spesso con la Ustica Lines. Sono diventato amico di qualcuno là che mi segnalava sta cosa. Io tengo la casa a Erice come sai”.
A parlare è il magistrato, l’ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la regione Sicilia, Raffaele De Lipsis, ora in pensione.
Il suo interlocutore è Claudio Zucchelli, attuale presidente del Cga della Regione siciliana. Oggetto della discussione, intercettata il 4 aprile scorso dai carabinieri che hanno arrestato per corruzione, tra gli altri, l’armatore Ettore Morace, è una causa pendente davanti al Cga che riguarda proprio la compagnia di traghetti.
La Ustica Lines, che ora ha preso il nome di Liberty Lines, aveva, infatti, perso il ricorso al Tar contro l’annullamento di una gara d’appalto per il trasporto sulle navi veloci disposto in autotutela dalla Regione. La parola decisiva spettava al Cga.
E Morace, tramite il politico Girolamo Fazio, anche lui arrestato, contattò De Lipsis sia per un parere, poi perché segnalasse il caso al suo successore alla guida del Consiglio.
“Quando vado sul posto faccio sempre viaggi pure con la Ustica Lines – dice il magistrato in pensione a Zucchelli – vado a Pantelleria, faccio i week end là e questo. Niente Claudio” In alcune conversazioni tra Fazio e Morace si riporta il giudizio di De Lipsis sulla sentenza del Tar che dà torto all’armatore. “Dice che fa schifo”.
“De Lipsis – scrivono i carabinieri- non resta indifferente alle sollecitazioni di Fazio, ma al contrario si interessa in prima persona alla vicenda ricorso. Dall’inchiesta, però emergerebbe che l’interessamento non ebbe esiti.
Un vero ciclone l’indagine della Procura di Palermo, che ha portato alla custodia in carcere dell’armatore Ettore Morace, e agli arresti domiciliari per il candidato a sindaco di Trapani Girolamo Fazio e per il consulente della Regione Giuseppe Montalto.
Oltre a loro sono indagate in stato di libertà almeno sette persone.
C’è il sottosegretario alle Infrastrutture Simona Vicari, il presidente della Regione Rosario Crocetta, il componente dello staff di Vicari Marcello Di Caterina, il candidato al Consiglio comunale di Palermo Marianna Caronia, la dirigente dell’assessorato regionale alle Infrastrutture Salvatrice Severino, il luogotenente dei carabinieri Orazio Gisabella e Sergio La Cava, presidente della società Navigazione Generale Italiana s.p.a collegata al gruppo imprenditoriale facente capo all’armatore messinese Franza.
Per Severino, Gisabella e La Cava la Procura aveva chiesto provvedimenti cautelari che il gip non ha concesso non ravvisando le esigenze.
Non è escluso che possano esserci altri indagati.
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