Tra i politici con cui Antonello Montante, arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione nell’inchiesta della Dda di Caltanissetta, aveva rapporti “stretti” secondo Marco Venturi e Alfonso Cicero, grandi accusatori dell’ex capo di Sicindustria, c’era Gianfranco Miccichè, leader di Forza Italia e attuale presidente dell’Assemblea siciliana.
“Posso dire che Montante aveva rapporti molto confidenziali con Miccichè…. so che Miccichè si recava spesso a Cefalù a casa del Montante”, riferisce Venturi agli inquirenti quando lo interrogano dopo avere acquisito il testo di una conversazione tra lo stesso Venturi e Alfonso Cicero che, prima di diventare testi chiave dell’accusa, furono intercettati per diversi mesi. Dal dialogo intercettato si evince che Venturi, sollecitato più volte da Cicero, cerca di scavare nella memoria per ricordare più dettagli possibili dei rapporti tra Montante e Miccichè. E ricorda il convegno “L’isola che non c’è”, organizzato da Confindustria a Taormina. Un evento che fece da spartiacque per la storia dell’associazione; nella sua relazione Giuseppe Costanzo, allora presidente di Sicindustria, fece un attacco alle istituzioni regionali, suscitando le dure reazioni in sala di Totò Cuffaro e Gianfranco Miccichè, all’epoca leader di Forza Italia e presidente dell’Assemblea, ruolo che ricopre anche oggi.
In un’altra intercettazione si intuisce il tentativo di allargare il campo ai rapporti istituzionali intrattenuti da Montante, a prescindere dalla loro rilevanza dal punto di vista investigativo. Dice Cicero: “…il rapporto tra Montante e Miccichè non avendo un minimo di… quanto meno lo lasciamo perché ti da un profilo dei rapporti di vertice che aveva…”. Venturi non è convinto: “…non si…non è…”. Cicero: “…ho capito…se Miccichè fussi unu qualunque un c’è bisugnu ca ciù mittissimu…”.
La replica di Miccichè arriva a stretto giro: “Con il presidente di Confindustria, Antonello Montante, ho avuto rapporti di conoscenza per motivi istituzionali e ho avuto modo di incontrarlo diverse volte”. Così il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, commenta la notizia battuta dall’agenzia Ansa che riporta l’intercettazione di un dialogo tra Marco Venturi e Alfonso Cicero mentre concordavano cosa scrivere nel memoriale che poi avrebbero consegnato agli inquirenti.
“D’altronde – aggiunge Miccichè – dalla stessa intercettazione si evince che non c’è nessun elemento che mi riguarda. Spero che possa esserci un’indagine molto approfondita della magistratura dalla quale, ne sono certo, non potrà che essere confermata la mia estraneità”.
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