Il comune di Monreale è ufficialmente in dissesto finanziario. Con 20 voti favorevoli ed uno astenuto, il consiglio comunale di Monreale convocato nel pomeriggio di ieri ha votato favorevolmente la delibera di dissesto presentata in aula. Maggioranza ed opposizione hanno preso atto di uno stato già decretato dalla Corte dei Conti. A breve si insedieranno i tre commissari che verranno inviati dalla Regione per gestire per la gestione dei debiti pregressi, quelli antecedenti l’esercizio finanziario 2017.
“La declaratoria di dissesto non avrà una ricaduta sui cittadini o sui dipendenti comunali – ha spiegato il primo cittadino, Piero Capizzi -. Abbiamo sbagliato, commesso degli errori e ce ne assumiamo la responsabilità. Ma abbiamo operato con la massima prudenza. Abbiamo tagliato tutto ciò che si poteva tagliare, ma garantendo sempre i servizi essenziali, la manutenzione delle scuole, delle strade”.
L’opposizione ha invece chiesto al sindaco di rassegnare le dimissioni, spiegando come il voto sul dissesto non sia altro che la certificazione di un percorso fallimentare. “Oggi – ha dichiarato il consigliere Giuseppe Guzzo (Forza Italia) – , si chiude un percorso durato circa tre anni fatto di errori e di incompetenze. È vero, il dissesto finanziario non si può attribuire completamente a questa amministrazione, che però non è stata in grado di raddrizzare le cose e di lavorare correttamente per uscire da questa difficile situazione. C’è stato raccontato che non avevamo più debiti, che i conti erano in ordine, che era stato fatto un buon lavoro. Affermazioni puntualmente smentite dalla Corte dei Conti. Dalle sentenze dei magistrati contabili emergono fatti gravissimi. Bilanci falsificati, nuovi debiti creati tenuti nascosti, mancati accantonamenti di quanto anticipato dallo stato per pagare i debiti, una sostanziale incapacità di gestire le regole di finanza pubblica e di gestire correttamente la cosa pubblica”.
Critica anche la posizione del Partito Democratico, da mesi all’opposizione. Per il capogruppo Sandro Russo “sono stati commessi degli errori gravi, occultati reiteratamente dei dati, non sono stati fatti gli interventi correttivi richiesti dalla Corte dei Conti”. Anche secondo il Pd per il sindaco è giunto il momento di trarre le conclusioni sulla sua azione politica.
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