Ad oggi è ancora tutto un grosso work in progress. Ma l’aspetto del porto di Palermo che verrà potrebbe dare un nuovo volto alla città. Dal molo trapezoidale appena inaugurato alle opere di cui si attende ancora la nascita: dall’anello ferroviario al nuovo concept dell’ingresso di via Amari, passando per la riqualificazione urbana di via Crispi, con la speranza che prima o poi le barriere che dividono porto e città possano finalmente saltare. Ad oggi si può solo sognare, ma con concrete speranze per il futuro.

Il nuovo quartiere d’acqua: il molo trapezoidale

Partendo dai fatti concreti, la colonna portante su cui si baserà il futuro waterfront è sicuramente il molo trapezoidale. L’opera, costata intorno ai 30 milioni di euro e che ha richiesto due anni di lavori, è stata di recente inaugurata alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Struttura che, nel primo weekend di apertura, ha registrato la cifra record di 40.000 presenze. Numeri che, al netto di alcuni episodi isolati di imbecillità, hanno costretto l’Autorità Portuale a stabilire un orario di chiusura. Nonostante sia ancora un’opera work in progress, all’interno della quale ci sono alcuni cantieri, il complesso architettonico e commerciale è già a buon punto. All’interno della struttura vi saranno tre ristoranti, cinque punti commerciali, un auditorium e un anfiteatro. Punto di forza del quartiere d’acqua di Palermo, come lo ha definito l’assessore e il progettista dell’opera Maurizio Carta, è sicuramente Marina, la fontana d’acqua danzante più grande d’Italia. Un’area di oltre 26.000 metri quadrati che si potrà percorrere a piedi o in bici. Due gli ingressi previsti: uno da via Cala e l’altro da via Patti. Al molo trapezoidale si potrà sostare in un’apposita area sulla quale sorgerà un parcheggio da 280 posti.

Il restyling dell’ingresso del Porto e di via Crispi

Quello sul molo trapezoidale non è l’unico intervento in essere sull’asse del waterfront. Dall’8 maggio infatti sono partiti i lavori di riqualificazione dell’interfaccia del porto di Palermo. Opere finanziate con fondi PAC dal costo complessivo di 25 milioni di euro. I lavori sono stati affidati alla Repin, ditta siciliana di Aci Catena. Il progetto prevede una riqualificazione complessiva dell’ingresso centrale posto di fronte a via Amari. Il biglietto da visita per la città per i crocieristi che arrivano all’interno del porto di Palermo. Interventi che dovrebbero durare 555 giorni e che si dovrebbero di conseguenza concludere entro la fine del 2024. Fatto che dovrebbe incidere positivamente sul restyling complessivo dell’area di via Crispi. Strada sulla quale si è registrato già l’interesse dell’Autorità Portuale che, a proposito della convenzione sottoscritta il 7 agosto scorso con il Comune di Palermo per la gestione del traffico sugli ingressi del porto, ha voluto inserite un “progetto di riconfigurazione dello spartitraffico esistente in via Crisp, con una soluzione architettonicamente integrata con l’intervento di interfaccia, piantumando nuovi alberi e adeguando la superficie della sede stradale, in modo da consentire l’incremento del numero o della larghezza delle corsie esistenti, a tutto beneficio della viabilità urbana”.

I lavori dell’anello ferroviario

 

A proposito di futuro, l’area del porto attende un intervento di potenziamento dei collegamenti con il resto della città. Si tratta ovviamente della conclusione dei lavori del primo lotto dell’anello ferroviario di Palermo. Tratta che interessa in particolare l’asse Giachery-Politeama, con un costo complessivo di 104 milioni di euro. Di questi, circa 73 milioni sono co-finanziati con fondi europei PO-FESR 2014-20. Un cantiere consegnato il 24 luglio 2014 e che ha dovuto scontare, nel suo complesso, il peso di alcuni ritardi. Interventi che invece stanno procedendo secondo programma sull’asse Giachery-Porto. In questo momento, le maestranze della ditta D’Agostino stanno lavorando negli spazi dell’Autorità Portuale di via Piana dell’Ucciardone. Secondo gli ultimi aggiornamenti forniti da RFI, le maestranze dovrebbe completare entro l’anno le opere civile, per poi procedere nel 2024 alla posa dell’infrastruttura e agli impianti di sicurezza. La data di fine lavori attualmente prevista è quella del 25 marzo 2024.

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