Il Consiglio Comunale di Palermo ha ufficialmente deliberato l’adesione alla Giornata Nazionale di Mobilitazione per la Pace, prevista per sabato 26 ottobre. La decisione, accolta con favore, fa seguito alla proposta presentata dalla Consulta per la Pace al Consiglio Comunale, tramite l’Intergruppo per la Pace e i Diritti Umani. L’adesione del Comune di Palermo sottolinea l’importanza di una mobilitazione cittadina per la pace in un momento storico segnato da conflitti e tensioni internazionali.
La richiesta di mobilitazione nasce da una profonda preoccupazione per l’escalation di conflitti in diverse aree del mondo. Il conflitto in Ucraina, che perdura da oltre due anni e mezzo, ha causato un numero devastante di vittime e sfollati. Milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case, mentre il paese subisce la distruzione di infrastrutture e territori. Nonostante la giusta condanna dell’aggressione russa e il sostegno all’Ucraina, la continua escalation militare e l’investimento in armi, anziché in diplomazia e negoziato, destano grande preoccupazione. Si teme che questa situazione possa sfuggire al controllo e portare a un conflitto mondiale, coinvolgendo potenze nucleari.
Anche la situazione in Medio Oriente, a un anno dagli attacchi di Hamas e dalla risposta militare israeliana, è fonte di grave allarme. Il bilancio delle vittime è drammatico e il conflitto si è esteso ad altre regioni, coinvolgendo Libano, Siria, Yemen e Iran, con attacchi che hanno interessato anche il quartier generale della missione UNIFIL, dove è presente un contingente militare italiano.
La mobilitazione del 26 ottobre, organizzata dal movimento per la pace in sette città italiane, tra cui Palermo, mira a chiedere un cessate il fuoco immediato in tutte le zone di conflitto, a partire da Gaza, Medio Oriente e Ucraina. L’obiettivo principale è la convocazione di una Conferenza di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, per garantire il rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e il diritto dei popoli all’autodeterminazione. Si chiede inoltre il riconoscimento dello Stato di Palestina e la ricerca di soluzioni pacifiche e giuste ai conflitti.
La piattaforma della mobilitazione, sostenuta da centinaia di organizzazioni della società civile, chiede con forza il disarmo, la riduzione delle spese militari, lo stop alla produzione e diffusione di armi nucleari e l’interruzione dell’invio di armi ai paesi in guerra. Si auspica una politica estera italiana ed europea basata sulla pace, la cooperazione e la sicurezza comune, promuovendo la giustizia sociale e climatica, il lavoro, i diritti e la democrazia. La mobilitazione si pone anche come difesa delle libertà di espressione, opinione e partecipazione in Europa e nel Mediterraneo.
A Palermo, la mobilitazione vedrà la partecipazione di studenti, associazioni cittadine e regionali, uniti nell’appello per la pace. Striscioni con il messaggio “Basta Guerre” sono apparsi in diverse scuole della città, a testimonianza dell’impegno dei giovani per il cessate il fuoco e la risoluzione pacifica dei conflitti. Un’assemblea studentesca si terrà presso l’edificio 12 di Viale delle Scienze per coinvolgere la comunità universitaria nella manifestazione. La mobilitazione rappresenta un momento cruciale per ribadire l’importanza della pace e della diplomazia in un contesto internazionale sempre più precario.