Venerdì 16 febbraio, alle 16, al Museo Geologico Gemmellaro (in corso Tukory 131) a Palermo, si presenta “Miti e leggende della Geologia in Sicilia” di Valerio Agnesi, volume pubblicato da “Villaggio Letterario” nella collana di studi “4 Elements”.
A discutere del libro insieme all’Autore sarà il professore Attilio Carapezza, Presidente della Società Siciliana di Scienze Naturali. L’incontro è promosso con la collaborazione del Dipartimento Scienze della Terra e del Mare dell’Università degli Studi di Palermo, del Museo Gemmellaro, della Società Siciliana di Scienze Naturali, del Sistema Museale di Ateneo e dell’Associazione Villaggio Letterario. L’ingresso è libero.
Il libro
“Miti e leggende della Geologia in Sicilia” di Valerio Agnesi ha per sottotitolo “Delle cose memorabili nelle viscere della Terra” perché indaga alcune mitiche vicende ambientate nel mondo sotterraneo della Sicilia. Narrati fin dagli autori classici della letteratura antica, questi prodigi sono presentati da Agnesi alla luce della moderna cultura geologica. Ed ecco che i mitici ciclopi dell’Odissea, da giganteschi e feroci abitatori delle caverne, sono ricondotti agli scheletri degli elefanti che popolavano la Sicilia più di mezzo milione di anni fa. Ecco che il Monte Pellegrino, teatro di guerre puniche e di virginali eremitaggi, diventa testimone di quel lungo processo sedimentario che ha portato alla formazione della piana di Palermo e dei rilievi che la contornano. Sono solo alcuni esempi delle tante storie dilettevoli raccolte in questo volume, tenute insieme dal recupero della tradizione storica e dalla lettura in chiave scientifica delle più fantasiose suggestioni.
Chi è Agnesi
Valerio Agnesi, geologo, è professore emerito di Geografia fisica e Geomorfologia presso l’Università di Palermo, dove ha insegnato per 45 anni. Svolge attività di ricerca in diversi ambiti della geomorfologia, con particolare riguardo della dinamica dei versanti, al carsismo, allo studio e alla gestione delle aree protette e alle problematiche di geomorfologia urbana ed è autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche. È stato presidente della Associazione Italiana di Geografia fisica e Geomorfologia (AIGeo), nel quadriennio 2019-2022.
Il Museo Gemmellaro nacque nel 1861, ad opera di Gaetano Giorgio Gemmellaro, primo professore di Geologia e Mineralogia dell’Università di Palermo. Fu lui che in breve tempo lo trasformò in una delle istituzioni scientifiche più importanti d’Europa, raccogliendo fossili e rocce da molti Paesi. La visita, oggi, inizia con un’esposizione paleontologica dai più antichi fossili siciliani dell’era paleozoica (270 milioni di anni fa) fino ai più recenti fossili dell’era quaternaria. Nelle tre sale al piano superiore, gli elefanti di Sicilia, la collezione di cristalli di zolfo che risalgono a sei milioni di anni fa, e la sala dedicata all’uomo con il prezioso scheletro di Thea, la donna del Paleolitico dal cui teschio è stato ricostruito il volto.
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