Maurizio Miliziano amministra già un’azienda che si occupa di rifiuti. E così l’incarico di amministratore unico della Rap, assegnato lo scorso 22 aprile dal sindaco Orlando a Maurizio Miliziano, è inconferibile.
A metterlo nero su bianco è Sergio Pollicita, capo di gabinetto del primo cittadino, dopo le verifiche successive alla designazione di Miliziano, che ha assunto la guida della società partecipata del Comune dopo la decadenza del vecchio Cda presieduto da Giuseppe Norata.
Rischia di durare meno di un mese l’incarico di amministratore unico della Rap, assegnato lo scorso 22 aprile dal sindaco Orlando a Maurizio Miliziano. Secondo i controlli e le verifiche Sergio Pollicita, capo di gabinetto del primo cittadino, ha scritto che l’incarico è inconferibile. Ci sarebbero elementi ostativi sulla nomina. Miliziano ricopre la carica di amministratore unico della società in house Quisquina Ambiente srl.
“Da tale situazione – scrive Pollicita – emerge la sussistenza di una ipotesi di inconferibilità della carica attribuita da questa amministrazione”, dal momento che “il soggetto in argomento, in vigenza dell’incarico di amministratore unico della società del Comune di Santo Stefano Quisquina, è stato nominato amministratore unico della Rap, società controllata dal Comune di Palermo (Comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti)”.
“In relazione alla nota del capo di gabinetto Sergio Pollicita, nel prendere atto delle considerazioni giuridiche esposte, mi rimetto alle decisioni che saranno assunte dagli organi competenti. Ritengo opportuno precisare che lo svolgimento dei fatti che hanno indotto il sindaco a procedere alla mia nomina, è stata connotata dal carattere della imprevedibilità e dalla conseguente urgenza con il quale il sindaco si è determinato anche al fine di dare continuità alla gestione aziendale”.
Lo scrive in una nota l’amministratore unico di Rap Maurizio Miliziano.
“A riguardo non posso che ringraziarlo per la fiducia che mi è stata accordata evidenziando che le dichiarazioni da me rese corrispondono, in tutto e per tutto, alla realtà dei fatti con gli incarichi a me conferiti e che non ho inteso occultare né nascondere l’ipotesi di inconferibilità oggi comunicatomi – aggiunge Miliziano – Manifestando la mia disponibilità ad adeguarmi a quanto rappresentato e alle decisioni che verranno poste in essere dagli organi competenti”.
“La decadenza dell’amministratore unico della Rap Maurizio Miliziano per inconferibilità dell’incarico dimostra ancora una volta che siamo in mano a dilettanti improvvisati: la Rap è una delle più grandi società di rifiuti del Sud Italia e merita una governance degna di questo nome. Il sindaco Orlando e la giunta, piuttosto che presenziare alla posa di vasi e panchine, si occupino della Rap e del servizio dei rifiuti”.
Lo dice il capogruppo di Italia Viva al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici, commentando la decadenza di Miliziano dalla carica di amministratore unico di Rap per inconferibilità.
“Se non fosse tragico, si rasenterebbe il ridicolo – continua Chinnici – Come è possibile che nessuno, in quasi un mese, si sia accorto che Miliziano non poteva essere nominato amministratore unico di Rap? E adesso cosa ne sarà di un’azienda che si ritrova di colpo senza un amministratore? Siamo preoccupati per la società, per i lavoratori e per il servizio, specie se l’unica soluzione prospettata dal sindaco è quella di aumentare la Rap di 9 milioni di euro scaricando sui palermitani, in piena pandemia, l’effetto dei propri fallimenti. Chiediamo inoltre che si faccia un controllo a tappeto su tutte le partecipate e in generale su tutti gli incarichi al Comune, per verificare eventuali ulteriori incompatibilità”.
“La vicenda dell’amministratore unico di Rap, Maurizio Miliziano, che non poteva neanche essere nominato perché già amministratore di un’altra partecipata, è emblematica di un’amministrazione comunale che va alla cieca. Il sindaco Orlando chiede di aumentare la Tari a fronte di un servizio non all’altezza e nel frattempo l’azienda si ritrova senza una guida con una nuova emergenza rifiuti alle porte. Ci sono tutti i presupposti per una nuova debacle, Orlando abbia un minimo di orgoglio e se ne vada”.
Lo ha dichiarato il consigliere Francesco Scarpinato, capogruppo Fratelli d’Italia a Palazzo delle Aquile.
“Ennesima brutta figura del sindaco Orlando e dei suoi sodali. Piuttosto che invitare i migranti a sbarcare a Palermo o chiedere il vergognoso aumento della tassa sui rifiuti ai palermitani, approfondisca bene le norme italiane. Le norme oltre ad essere rispettate, come ha appena dichiarato, devono anche essere conosciute. Se non è più in grado neanche di nominare un amministratore unico di una sua partecipata, cosa aspetta a dimettersi? Lo faccia per il bene suo e della città”. Lo ha dichiarato Igor Gelarda capogruppo Lega a Palazzo delle Aquile.
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