Tre corpi di migranti sono stati recuperati in mare ad una quarantina di miglia a sud di Trapani. Lo fa sapere la Guardia costiera, informando che un mercantile ieri ha avvistato in mare e tratto in salvo, in area di responsabilità Sar italiana, un migrante, recuperando anche un corpo privo di vita.
Le ricerche
Scattate le ricerche di eventuali dispersi con motovedette di Guardia costiera e Guardia di finanza, aerei ed elicotteri ed
un mercantile in transito nell’area. Gli altri due corpi sono stati recuperati sempre ieri dalle motovedette. Continuano le ricerche di eventuali dispersi.
Lo sbarco a Lampedusa
Nuovi sbarchi a Lampedusa, dove sono giunti 49 migranti che si trovavano su due piccole imbarcazioni. In nove a bordo di un barchino, quando era ancora buio, sono stati intercettati da una motovedetta della Guardia costiera al largo dell’isola. Mentre altri 40 sono giunti autonomamente al molo Favaloro. Tutti sono stati accompagnati nell’hotspot di contrada Imbriacola.
I nuovi flussi
Non soltanto libici ed egiziani, ma anche bengalesi. Cambiano i flussi migratori – negli ultimi mesi, a Lampedusa, sono aumentati gli sbarchi di bengalesi – e mutano anche le nazionalità degli aguzzini nei campi libibi. Secondo quanto è emerso dalla nuova inchiesta della Squadra Mobile di Agrigento, realizzata con il coordinamento della Dda di Palermo, i proprietari dei campi di detenzione, in Libia, si stanno affidando a connazionali di chi è in fuga per fare sì che nei centri di detenzione – che arrivano ad ospitare, tutte ammassate, anche 2.500 persone – venga garantita la vigilanza e per portare a termine le estorsioni del denaro pattuito prima del viaggio.
Aumentano quindi gli esodi dal Bangladesh e, in Libia, vengono assoldati – prima erano quasi esclusivamente libici ed egiziani
– vigilanti e torturatori bengalesi che, dopo aver svolto il loro compito di aguzzini, avranno delle agevolazioni o utilità per partire, a loro volta, verso l’Italia.
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