Resta inalterato il gelo che è calato nel centrodestra siciliano e nazionale dopo gli ultimi eventi. In realtà una situazione che si trascina già dall’elezione del Presidente della Repubblica. Ed è in questo clima che continua l’analisi della finanziaria all’Ars così come le trattative di coalizione in vista delle elezioni amministrative alle quali manca oggi un mese esatto
“Non sono un esperto della materia, ma mi dispiace che il presidente del più antico Parlamento d’Europa debba pronunciare questi termini. Ma sono convinto che sia stata una battuta stupefacente, nel senso che ha creato stupore. Non sono malizioso, io uso la lingua italiana, intendo sorprendente” ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, intervenendo a ‘Un giorno da pecora’ dopo l’intervista rilasciata dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè a ‘La Stampa’ in cui diceva di Musumeci che è stato cinque anni a ‘rompere la mi….’.
“Miccichè, dopo l’intervista a La Stampa, mi ha mandato un sms che ho visto poi la sera, le scuse sono assolutamente accettate. Tra persone che hanno ruoli di responsabilità istituzionale non si può avere risentimento”, ha aggiunto Musumeci.
Sulle tensioni di livello nazionale fra Lega e Fratelli d’Italia “Cosa volete che siano 103 giorni senza sentirsi di fronte all’eternità. Giorgia Meloni e Matteo Salvini non si sentono per colpa mia? Non lo so, io sono causa di tutti i mali, mi sono rassegnato. Ma mi piacerebbe invitarli a pranzo o a cena. Io non ho problemi. E se fosse di mattina anche davanti ad una buona granita” ha aggiunto Musumeci, tendendo la mano e proponendosi per il ruolo di pontiere, di paciere nel centrodestra italiano e non soltanto siciliano, in vista di tutti i prossimi appuntamenti