“Chi oggi tenta di utilizzare la memoria di Berlusconi per tentare di afferrare il partito –qualcuno di siciliano, intendo – sta facendo qualcosa di vomitevole. E’ gente che ogni mattina dovrebbe fare solo una cosa: deporre un fiore sulla sua tomba, invece pensano soltanto a fottersi le sue cose. E’ un comportamento vergognoso”. Gianfranco Miccichè, tra i fondatori di Forza Italia, racconta la sua storia al fianco del Cavaliere senza infingimenti, senza barriere e senza filtri.
“Berlusconi? E’ stato un uomo meraviglioso a cui dovrò essere riconoscente per tutta la vita”, è il pensiero guida di chi accanto al Cavaliere è stato quasi mezzo secolo. “La vita spesso ti riserva dei fatti straordinari. Mi ero dimesso dall’Irfis e me ne ero andato a Milano. Il giorno dopo, in maniera assolutamente casuale, ho incontrato Marcello Dell’Utri che poi mi ha portato da Silvio Berlusconi. Ed inizio lì il mio rapporto con il Cavaliere. Ma questa storia inizio perché ero e sono un uomo libero. Quando ho conosciuto Berlusconi ho subito capito che era un personaggio pazzesco. Tu gli parlavi, lui ti ascoltava e comprendeva subito cosa ti piaceva e immediatamente lavorava per farti contento. Lui mi diceva sempre: “Gianfranco, quando ti svegli la mattina trova un motivo per essere felice, perché tanto c’è. E appena incontri una persona, trova un motivo per farlo contento”.
“Lui viveva per fare contenti gli altri. Pensate a quanti processi ha subito nella sua vita. Non posso dimenticare mai la sua serenità quando aveva Ilda Boccassini di fronte e andò a stringerle la mano (prima di sedersi nell’aula del Tribunale dove si stava celebrando il processo Ruby nel 2012, ndr). “Ho avuto questa fortuna infinita: stare quaranta anni accanto a lui. Chi è più fortunato, uno che vince alla lotteria o chi, come me, è stato tutto questo tempo accanto a Berlusconi? Non ho dubbi, sono stati 40 anni pazzeschi e meravigliosi. Io sono stato benissimo, mi sono divertito e ho anche fatto tanti soldi. Perché, specialmente all’inizio della storia di Fininvest, guadagnavamo cifre pazzesche. A qualche scemo che sostiene che io mi sia arricchito con la politica, rispondo a quei tempi con Berlusconi guadagnavo quattro volte e forse anche di più rispetto a quanto si guadagna con la politica”.
E sul tema della politica e della “casta”, Miccichè rivendica il diritto di opporsi alle banalità: “Su questo tema siamo andati contro a Giletti & company. Anche in questo caso, Berlusconi mi ha anche insegnato il piacere di combattere contro la demagogia. Era una di quelle cose che al Cavaliere dava molto fastidio perché è un danno per il Paese”.