Palermo

Messina Denaro, l’operazione agli occhi, le due ricette nel covo e le 15 false identità, primario indagato, ospedali perquisiti

Matteo Messina Denaro, durante la sua latitanza, prima che insorgesse la fase terminale del suo tumore, si fece operare agli occhi per correggere un grave strabismo. Questa operazione potrebbe essere avvenuta in un ospedale pubblico palermitano e potrebbe essere stata coperta dalla sua rete di amicizie anche nella sanità pubblica.

Le ricette nel covo

Due ricette mediche firmate dal primario di oculistica di Villa Sofia prima e dell’ospedale Civico adesso, Antonino Pioppo oggi 69 anni, sono alla base della nuova inchiesta per favoreggiamento nei confronti del boss deceduto Matteo Messina Denaro ex primula rossa della mafia siciliana.

Le due ricette trovate nel covo

Le ricette, risalenti ad un periodo fra il 2016 e il 2020, furono trovate in una dei covi di Messina Denaro. Erano intestate una ad Andrea Bonafede, l’alias noto del boss latitante, e l’altra ad un secondo nome su cui si indaga.

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Le quindici false identità

La Dda ha, infatti, scoperto ben 15 identità fantasma. oltre Andrea Bonafede c’erano anche documenti di Giuseppe Giglio, Vito Accardo, Gaspare Bono, Giuseppe Bono, Renzo Bono, Salvatore Bono. E ancora Melchiorre Corseri, Vito Fazzuni, Giuseppe Gabriele, Giovanni Giorgi, Giuseppe Indelicato, Simone Luppino, Giuseppe Mangiaracina e Alberto Santangelo. I dati relativi ai potenziali alias appartengono a persone esistenti, tutte, tranne una, del Trapanese, tra Campobello di Mazara e Castelvetrano, e nate tra il 1961 e il 1973, età abbastanza compatibili con quella del boss, nato nel 1962.

Per questo motivo sono scattate, questa mattina, perquisizioni nei reparti di oculistica e nelle direzioni sanitarie proprio dei due ospedali Villa Sofia e Civico. Perquisizione anche nello studio medico privato dell’oculista. La Procura di Palermo ha chiesto agli ospedali Villa Sofia e Civico la documentazione sanitaria intestata a tutte le 15 identità ritenendo che le relative generalità possano essere state utilizzate dal capomafia.

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L’oculista conosceva la vera identità del latitante?

Secondo la procura c’è il sospetto concreto che Pioppo abbia avuto in cura il boss per il suo strabismo e che conoscesse la vera identità del latitante.
Per quel problema agli occhi Messina Denaro si fece visitare anche in Spagna e subì un intervento ma non si sa ancora dove.

Pioppo, che è già stato interrogato, risulta indagato per favoreggiamento.

L’operazione agli occhi in un ospedale pubblico?

Le perquisizioni puntano ad acquisire documenti e comprendere se l’operazione del boss sia avvenuta in uno dei due ospedali pubblici oltre a verificare se realmente il medico fosse a conoscenza della reale identità del paziente.

L’attività investigativa è coordinata dalla Dda di Palermo guidata dal procuratore Maurizio de Lucia. Al centro delle indagini la rete di connivenze che ha aiutato il capomafia anche in ambienti sanitari.

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