- I venditori ambulanti di Palermo scendono in piazza
- Protesteranno contro la chiusura dei mercatini ed “i costi inutili per colpa della burocrazia”
- La manifestazione domani a Piazza Pretoria, dove ha sede il Comune di Palermo
Hanno deciso di scendere in piazza i venditori ambulanti di Palermo. Chiedono di poter tornare a lavorare.
Le ragioni della protesta di domani
Lunedì 29 marzo ore 16,00 a Palermo in Piazza Pretoria, la manifestazione degli ambulanti “per protestare – si legge in una nota – contro l’utilizzo di dati sui contagi “ballerini”, che condizionano i provvedimenti di chiusura delle attività e dei mercatini. Chiediamo provvedimenti proporzionati al rischio ed efficaci.
Basta con la penalizzazione dei soli mercatini.
Protestiamo – si legge ancora nella nota – contro i costi inutili per colpa dell’eccesso della burocrazia nei provvedimenti per il rinnovo delle concessioni e contro un regolamento del Canone Unico che prevede un aumento della TOSAP e della TARI che arriva oltre il 70%”.
Stop ai mercatini prorogato sino al 2 aprile
Intanto il 24 marzo è stata prorogata fino al 2 aprile l’ordinanza sindacale che vieta lo svolgimento dei mercatini rionali all’interno del territorio della settima circoscrizione a Palermo.
Il confronto sui mercatini
In ottemperanza alla richiesta inoltrata dal Commissario Ad Acta per l’emergenza da Covid 19 Renato Patrizio Costa e dalla dottoressa Claudia Emilia Sannasardo del Dipartimento di Prevenzione, fanno sapere dal Comune di Palermo, il sindaco Leoluca Orlando ha emanato infatti un’ordinanza (la n. 31 del 24/03/21) con la quale ha prorogato dal 25/03/2021 e fino al 02/04/2021 compreso, la sospensione, per la terza settimana consecutiva, dei mercati rionali della circoscrizione.
Si tratta dei seguenti mercati rionali settimanali:
Mercatino “Arenella” – Via San Vincenzo De Paoli – giovedì;
• Mercatino “ZEN” – Via Gino Zappa – giovedì;
• Mercatino “Partanna Mondello” – Via Apollo – giovedì;
• Mercatino “Don Orione” – Via Jung – Don Gnocchi – Via Cimbali – venerdì;
• Mercatino “Sferracavallo” – Via Proserpina, via Pegaso. – mercoledì.
La posizione di Confimprese Palermo
In seguito all’ordinanza di chiusura dei mercatini rionali di Palermo, motivata dal fatto che il Commissario per l’emergenza Covid deve “osservare” l’andamento dei dati, Confimprese Palermo, tre giorni fa, ha inviato una nota al sindaco, al Prefetto, al Questore e alla Procura affinché si verifichi l’utilizzo e la veridicità dei dati sui contagi.
La polemica sui mercatini rionali
“Come è noto – ha dichiarato il presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice – le ordinanze di chiusura del sindaco sono avvenute per espressa richiesta della Asp, devo dire che qualche dubbio sulla coerenza dell’Asp, proprio leggendo i dati mi viene. Infatti, la prima ordinanza datata 10 marzo 2021, è emanata in un momento in cui, dalle rilevazioni pubblicate dalla protezione civile il 2 marzo, nel rapporto tra contagiati e residenti, a Palermo era, di 17,37 contagiati ogni mille abitanti, con un dato inferiore rispetto ai 17,44 contagiati ogni mille abitanti del 4 febbraio superiore ai 16,26 contagiati per mille abitanti del 20 febbraio, e che quindi in maniera costante viaggiava tra i 16 ed i 17,5 contagi per mille abitanti”.
Chiesto un tavolo di monitoraggio
“Parlando di dati medi era possibile che l’ordinanza 25 fosse fatta sulla base di dati che andassero ben oltre i 17,37 contagiati per mille abitanti è per questa ragione che, pur chiedendo di conoscere i dati, la scrivente associazione non abbiamo avviato alcuna manifestazione di protesta e avevamo chiesto l’istituzione di un tavolo di monitoraggio che avesse l’obiettivo di avviare misure atte a garantire lo svolgimento del mercato anche con l’attuazione di ulteriori misure restrittive”.
Confimprese chiede anche indagini
Felice parla di “colpevole omissione” o “eccesso di attenzione”. “Perché si chiede un ulteriore osservazione dei dati per altre due settimane? Considerato che c’è una serie storica abbastanza lunga, c’è la possibilità che questi dati non siano veritieri? Ritengo che questi interrogativi se li debbano porre pure Procura e organismi investigativi”.
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