Sindacati all’attacco contro la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ieri a comizio a Palermo durante il quale si sono verificate tensioni e violenze con cariche della polizia nei confronti dei manifestanti, che esponevano cartelli e urlavano slogan contro la candidata premier, ma anche nei confronti di alcuni giornalisti che riprendevano la scena. La CGIL, in particolare, si schiera a fianco dei cronisti spintonati e manganellati dalla digos in assetto antisommossa e attacca la candidata del partito di destra Giorgia Meloni, rea, a dire della sigla sindacale, di “alimentare un clima pesante”, clima che avrebbe portato alla violenza per le vie del centro storico palermitano.
“Mano pesante contro attivisti e giornalisti”
“Un’azione di ‘contenimento’, come è stata chiamata, con la mano così pesante contro attivisti noti che manifestavano pacificamente e anche contro i giornalisti che facevano il loro mestiere, lascia di stucco, è sintomo di un clima pesante. Un clima che la stessa Meloni sta contribuendo ad alimentare”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, a proposito dei fatti di ieri durante il comizio di Giorgia Meloni. “Il confronto democratico, la civile protesta contro idee e politiche che non si condividono – e nel caso di ieri sono molti i punti che ci accomunano ai manifestanti nella critica alle posizioni espresse dall’esponente di Fratelli d’Italia – esigono libertà di espressione e di potere essere praticati serenamente – dice Mannino- soprattutto durante snodi delicati come quelli rappresentati dai periodi elettorali”.
Preoccupano candidati che inneggiano al fascismo
“Dovrebbe invece destare preoccupazione ed essere posto sotto la massima attenzione – conclude Mannino- l’atteggiamento di taluni candidati della destra che non esitano in queste ore a inneggiare al fascismo e ai periodi più bui della storia dell’Europa e dell’Italia. Vogliano andare avanti, non tornare indietro, la democrazia va protetta”. Il riferimento è a Calogero Pisano che si è dimesso dal partito della Meloni dopo che aveva usato parole inneggianti a Hitler e Putin.
La Meloni a Palermo, “C’è qualcuno che strilla”
Mentre attorno al palco si consumavano gli scontri, Giorgia Meloni replicava direttamente dal la piazza: “C’è qualcuno che strilla, lasciali fare, tanto io urlo di più, sono cintura nera di urla”. Argomento sul quale si è espresso anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che ha condannato quanto avvenuto in centro città. “È inaccettabile che a margine di un comizio elettorale, momento di libera espressione del proprio pensiero, certi toni possano superare i limiti, tanto da sfociare in attimi di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine, come è avvenuto stasera in alcune vie del centro città”.
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