Venticinque anni di progetti medico-umanitari a favore di una “Umanità in bilico”, proprio come recita il titolo del libro di Giuseppe De Mola, presentato alla Feltrinelli di Palermo giorno 12 ottobre. Una raccolta di storie, vittorie, sconfitte che hanno caratterizzato 25 anni di lavoro da parte di operatori e operatrici dell’organizzazione Medici Senza Frontiere in Italia. Un lavoro di squadra a favore degli esclusi raccontati in 224 pagine, dove riaffiorano i ricordi dell’autore intrecciati a quelli dei colleghi che narrano gli innumerevoli episodi di soccorso nel Mediterraneo.
Proprio come riporta il titolo, l’autore ha voluto raccontare episodi di vita vera, “in bilico” appunto, di sacrifici e di passione di un’organizzazione umanitaria internazionale che fornisce soccorso a popolazioni la cui sopravvivenza è minacciata da conflitti armati, violenze, epidemie, disastri naturali o esclusione dell’assistenza sanitaria. “E’ una sorta di mosaico con un unico filo conduttore: il senso della cura” -ha affermato Elvira Terranova, giornalista moderatrice dell’evento-.
Il concetto di cura è da intendere come “il farsi carico” della globalità della persona, concetto centrale del testo che guida l’agire degli operatori di Medici Senza Frontiere. Un’azione umanitaria che è profondamente cambiata nel tempo a causa dei mutamenti della società: una storia iniziata nel 1998 con l’attivazione dei primi ambulatori per stranieri senza permesso di soggiorno nelle regioni del Sud Italia fino ad arrivare ai programmi più recenti, durante la pandemia di Covid-19 in Lombardia e sulle navi di soccorso del Mediterraneo.
“Da angeli che salvano vite ieri, siamo diventati i tassisti del mare, perché oggi è così? -dichiara l’autore- perché il nostro peccato è stato ed è quello di portare queste vite nel nostro paese e a causa di ciò, la nostra percezione è cambiata e siamo stati accusati di essere addirittura fattore di attrazione per scafisti” -conclude De Mola-.
Medici Senza Frontiere Onlus è un’organizzazione medico umanitaria internazionale indipendente che fornisce soccorso medico (quindi anche psicologica e di orientamento sociosanitario) a popolazioni in situazioni di forte disagio. Questa, lavora in Italia dal 1998 mentre il gruppo di Palermo è nato nel 2011. MSF Palermo si occupa di sostenere l’organizzazione attraverso una serie di iniziative rivolte alla sensibilizzazione e alla raccolta fondi. Attualmente MSF gestisce a Palermo un ambulatorio interdisciplinare per la riabilitazione di migranti e rifugiati sopravvissuti a violenza internazionale e tortura; “Collaboriamo con tante istituzioni locali: università, scuole dove abbiamo fatto dei progetti molto interessanti.” -dichiara Maria Cannova, del gruppo MSF di Palermo- “Portiamo avanti progetti di orientamento socio-sanitario rivolti alla popolazione migrante, abbiamo uno sportello a Ballarò e un altro al Policlinico”- conclude-.
Un libro, quello di Giuseppe De Mola, dove vengono raccolti successi e insuccessi di MSF sullo sfondo di una società che è profondamente cambiata nel corso degli anni e soprattutto si pone l’accento sulla “narrazione di come, un anno dopo l’altro, è saltata la nostra umanità”– conclude l’autore-.