- I medici di famiglia contro la regione, cittadini confusi sulle vaccinazioni
- Mancano direttive precise per i medici di famiglia sui vaccini e sull’organizzazione
- Qualche cittadino si presenta negli ambulatori chiedendo il vaccino
Cittadini in stato confusionale a causa di proclami e cattiva informazione sui vaccini anti Covid. La denuncia arriva dai medici di famiglia che denunciano, tra l’altro, l’invasione di pazienti che chiedono di essere vaccinati dagli stessi medici. Tra annunci e informazioni errate che circolano in rete, la frittata è fatta e adesso i medici generici chiedono alla Regione d’intervenire.
Assenza d’informazioni ufficiali
È la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-FISMU che ha scritto all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, chiedendo un piano, condiviso, di vaccinazione di massa, ora assente. I medici denunciano inoltre l’assenza d’informazioni ufficiali ai medici di medicina generale e di dialogo con gli operatori in prima linea sulla campagna in corso. In particolare, Rosalba Muratori, presidente regionale Fismu Sicilia chiede che “si definiscano i criteri di selezione dei soggetti prioritariamente da vaccinare, ma soprattutto modalità e logistica dell’effettuazione della campagna con l’indiscutibile coinvolgimento dell’area della medicina generale (previa vaccinazione per personale tutto), braccio operativo sul territorio e non ultima ruota del carro, come è avvenuto fino a oggi”.
Ambulatori assediati dai pazienti
“Registriamo un’assoluta mancanza di direttive regionali proprio alla Medicina Generale primo front office a cui si rivolge il paziente fragile dal punto di vista sociosanitario”, dicono i medici. Gli ambulatori in questi giorni sono assediati da richieste d’informazioni da parte dei cittadini disorientati e preoccupati, come avvenuto con la vaccinazione antinfluenzale, anche perché le uniche comunicazioni sono quelle che rimbalzano sulla stampa e i social, ultima in ordine di tempo quella che invita da oggi gli anziani, oltre 80 anni, a prenotarsi su un portale creato dalla Regione Sicilia. “Una specie di click day del vaccino – lamenta Rosalba Muratori -, per persone di certo non abituate alle piattaforme digitali, non unico in Italia e che ci risulta non abbia già funzionato nel Lazio”. La Muratori chiede di fare presto alla Regione. I medici, intanto, si dicono disponibili alla vaccinazione a domicilio per pazienti non deambulanti e in strutture individuate dalle ASP o dai Comuni, ma “tali sedi e le modalità organizzative devono essere individuate immediatamente perché ogni ritardo darà spazio al Covid”.
E intanto la polemica corre anche sui social
“Fantastica notizia ora chiedo al postino se ha notizie dei vaccini che a me medico di famiglia nessuno si degna di darmi”. È lo sfogo di un medico generale che ha pubblicato un commento su Facebook. “Ormai sono arrivata al paradosso di chiedere a un mio paziente allettato per una frattura di femore di aggiornarmi sui vaccini e relative news dal web e dai giornali perché noi siamo strapieni di carte inutili, segnalazioni d’isolamento e quarantene, richieste inevase di presidi per patologie e la gestione dei pazienti cronici che esistono oltre il Covid, in un materasso di gomma su cui saltare senza rete e senza la soddisfazione di reale salute da erogare”.
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